www.pianetablu.blogfree.net/
Il pianeta blu
Ciao amico navigante. Se sei arrivato fin qui è evidente che apprezzi il nostro blog e i suoi contenuti. Chi ama la Terra e desidera saperne di più ci segue con entusiasmo e ci aiuta a crescere sempre di più.Se anche tu vuoi far parte del blog, ed essere partecipe alle discussioni,dovresti registrarti e votarci una volta al mese in top forum (CLICCANDO SOPRA IL DELFINO), il tutto assolutamente gratis. Allora vele al vento e buona navigazione dallo Staff di PROFUMO DI MARE...

SALUTIAMOCI
  1. 24/10 13:15 Filippo Foti: Ciao visitatore ;)

Smilies
 

Filippo Foti
Avatar

Amiamo e rispettiamo Madre Natura
Pocchio1

Group:
Administrator
Posts:
145
Reputation:
0
Status:
PM  Web 

Questo Blog è dedicato alla natura ed è "fratello" naturale del sito web https://www.profumodimare.forumfree.it da me gestito e dal quale attingeremo il materiale che riteniamo più interessante dedicato alla natura e al Mare.
Friends
Friend

2 user(s) online
Who Online
2 guests
0 members
0 Anonymous Members
[ View Complete List ]

Groups' legend:
[Top Members]


NATURA BLOG

Last comments

Statistics
F_STATS
Il pianeta blu have:
125 articles, 5 comments, 20 members,
26,520 total visits, 96 monthly visits

Calendar


B_NORM    
view post Posted on 18/1/2015, 16:35 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

L'enciclica “green” di papa Francesco è ormai imminente e la sua visita nelle Filippine sicuramente sarà l’input per accelerarne la promulgazione.


environment



Papa Francesco giovedì scorso 15 gennaio, ha dichiarato che è convinto che il riscaldamento globale è "in gran parte" causato dall'uomo. Francesco spera tanto che la sua prossima enciclica sull'ambiente, annunciata già da diverso tempo, ovvero subito dopo il disastroso tifone Hayan, incoraggerà i negoziatori nella prossima riunione sui cambiamenti climatici a Parigi, per prendere decisioni "coraggiose" per proteggere la creazione di Dio.

“La cultura va bene, ha detto papa Francesco, partendo da una considerazione di Romano Guardini, sacerdote, teologo e scrittore italiano naturalizzato tedesco, ma quando va troppo avanti e diventa padrona finiamo ad Hiroshima”.

Ed ha precisato: “Il teologo Romano Guardini parlava di una seconda “incultura”, che accade quando tu ti impadronisci del creato, e così la cultura diventa “incultura”. “La prima bozza della nuova enciclica l'ha preparata il cardinale Turkson con la sua equìpe. Poi ci ho lavorato io ed ora ho preparato la terza bozza e questa l'ho inviata alla Congregazione per la dottrina della fede, alla Segreteria di Stato ed al teologo della Casa pontificia, perché studiassero che io non dicessi stupidaggini”.

df9206be26fe95ad1b2c55041e1e4d12 (1)
Francesco non finisce mai di stupire con la sua simpatia


“Adesso mi prenderò tutta una settimana di marzo per finirla. Quindi andrà in traduzione. Penso che se il lavoro va bene, a giugno-luglio potrà uscire. L'importante è che ci sia un po' di tempo tra l'uscita e il prossimo incontro sul clima di Parigi”.

Saranno dunque capaci i credenti di tutto il mondo, a prescindere dalle loro fedi religiose, ma che hanno a cuore le sorti del pianeta, di creare un movimento che spinga nella direzione giusta e che questa prossima enciclica li faccia e ci faccia riflettere su questo tema? Speriamo di sì e crediamo che questo evento il papa non tarderà a realizzarlo. Nel video che potete vedere sotto, Francesco stesso auspica l’uscita dell’enciclica per giugno/luglio prossimi.
...

Read the whole post...



Tags:
natura
Comments: 0 | Views: 79Last Post by: Filippo Foti (18/1/2015, 16:35)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/11/2014, 23:41 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

I passaggi vitali che i leader mondiali devono adottare per proteggere la Terra. Il Fondo Verde per il clima.


lima



Ogni anno, le emissioni di carbonio delle automobili, delle fabbriche e delle centrali elettriche continuano a salire inesorabilmente su tutto il pianeta e conseguentemente saliranno i livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Pertanto, la prima e più importante decisione che i leader mondiali devono prendere ai colloqui sul clima di Parigi il prossimo anno, è quello di concordare, attraverso un impegno vincolante, che 2°C è il limite superiore, accettabile del riscaldamento globale sulla Terra. Tutte le altre decisioni prese a Parigi seguiranno in conseguenza di tale accordo.

Negli ultimi due secoli, a partire dalla rivoluzione industriale, la Terra ha dovuto sopportare un riscaldamento senza precedenti e, un riscaldamento di due gradi, entro 30 anni, sarebbe l'aumento equivalente a due secoli. Questo causerebbe la diffusione di deserti, aumento di tempeste e vaste inondazioni che potrebbero uccidere milioni di persone nel mondo.

La maggior parte del biossido di carbonio che è stato aggiunto nell'atmosfera è opera delle industrie delle nazioni sviluppate. I paesi in via di sviluppo, che hanno prodotto relativamente poco anidride carbonica, richiederanno con forza al prossimo COP 20 a Lima (Perù) un impegno chiaro da queste nazioni ricche a fornire un sostegno finanziario per aiutarli ad adattarsi ad un pianeta più caldo e per mitigare contro i peggiori effetti del riscaldamento globale.

I colloqui internazionali, che si terranno a Parigi, nel 2015 hanno acceso un dibattito su come si possa salvare la terra da danni irreparabili. L'obiettivo dei colloqui è quello di limitare il riscaldamento globale di due gradi, e Robin McKie, scrittore e giornalista scientifico a The Guardian, ha consigliato dei passaggi vitali che i leader mondiali devono adottare per proteggere la terra.

Pertanto, quanto per guardare all'interno dell'UE, i paesi devono prendere impegni reali per affrontare il cambiamento climatico, fissare dei limiti al consumo e procedere al monitoraggio delle emissioni. “Questo può sembrare ovvio, sostiene McKie, ma ancora oggi molti paesi non sono attrezzati sufficientemente per monitorare il consumo di energia a livello nazionale in modo realistico e comprendere il dettaglio per l’utilizzo”. Egli suggerisce che una commissione indipendente è l'unico modo per farlo, ovvero un gruppo il cui compito sarebbe quello di monitorare le emissioni delle nazioni per verificare se stanno mantenendo i loro impegni.

Per ...

Read the whole post...



Tags:
ambiente,
cambiamenti climatici,
sviluppo sostenibile,
terra
Comments: 0 | Views: 56Last Post by: Filippo Foti (25/11/2014, 23:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/10/2014, 20:09 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Gli oceani sono sovrasfruttati, le foreste eliminate, il clima si ribalta e si osserva la più grande estinzione di specie dalla scomparsa dei dinosauri. I risultati del Living Planet Report 2014 sono chiari: Così facendo, l'umanità sta guidando il proprio pianeta ad un pericoloso collasso.



Acqua, energia e cibo. Le nostre società ed economie dipendono dallo stato di salute della biodiversità e degli ecosistemi. Poco più della metà delle popolazioni della fauna selvatica del mondo sono scomparsi nel giro di soli quattro decenni: questa è la constatazione di Living Planet Report 2014, una pubblicazione biennale del WWF. Questo continuo declino della fauna selvatica sempre più insostenibile nella culla della vita sottolinea più che mai la necessità di soluzioni sostenibili per far cessare una emorragia veramente globale.

Il Living Planet Report 2014 del WWF è arrivato quest’anno alla sua decima. Il titolo del documento elaborato dal WWF, (Uomini, specie, aree e degli ecosistemi), segue l'evoluzione di oltre 10.000 popolazioni di specie di vertebrati (raggruppati in un database gestito dalla Zoological Society di Londra) tra il 1970 e il 2010, per stabilire la situazione del pianeta vivente.

Il calcolo dell'impronta ecologica dell'umanità è a sua volta effettuato dal Global Footprint Network (GFN), un'organizzazione internazionale orientata nel promuovere la sostenibilità attraverso l'Impronta Ecologica, (l’indicatore che esprime la domanda di risorse naturali dall'umanità), uno strumento di contabilità ambientale che misura quante risorse naturali abbiamo, quante ne usiamo e chi usa cosa.

Mettendo i limiti ecologici al centro dei processi decisionali, (GFN) lavora per mettere fine all’eccessivo sfruttamento delle risorse (Overshoot) e creare una società dove tutte le persone possono vivere bene entro i limiti del pianeta.


Global Footprint Network è stato creato nel 2003 il con l’intento di rendere possibile un futuro sostenibile, in cui tutti abbiano la possibilità di vivere in maniera soddisfacente con le risorse messe a disposizione dall’unico pianeta di cui disponiamo.

Il Living Planet Report 2014 mostra non solo che la perdita di biodiversità continua ad un ritmo insostenibile, ma anche che l'impronta ecologica aumenta. I risultati allarmanti di questi due indicatori minacciano i sistemi naturali ed il benessere umano e anche Living Planet Report 2014 invita tutti noi a prendere un'azione responsabile ed urgente per invertire queste tendenze.

"I risultati del Living Planet Report mostrano più che mai che...

Read the whole post...



Tags:
ecologia profonda
Comments: 0 | Views: 66Last Post by: Filippo Foti (4/10/2014, 20:09)
 

B_NORM    
view post Posted on 28/9/2014, 18:41 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Vale la pena compiere sforzi per realizzare dei comportamenti responsabili per la natura.


2lfcIe5l

Constantine Alexander


“In Dreams Begin Responsibilities” (Nei sogni cominciano le responsabilità), è stata scritta nel 1914 da William Butler Yeats (1865-1939), poeta e drammaturgo irlandese, premio Nobel per la letteratura 1923. Successivamente è stato adattato con lo stesso titolo nel 1937 da Delmore Schwartz .

Per la sua bellezza, generosità e segreti da scoprire, la natura con le sue risorse abbondanti è stata immortalata per secoli da poeti, musicisti, artisti ed esploratori che l’hanno giustamente stimata, mentre è stata troppo spesso trascurata da altri. Così Constantine Alexander esordisce nel suo blog in un suo post dal titolo: “Universal Principles to Achieve Worthwhile Endeavours”, ovvero, “Vale la pena compiere sforzi per realizzare dei comportamenti responsabili per la natura”.
Constantine Alexander, sia a livello personale che professionale, ha avuto modo di apprezzare e conoscere profondamente molti dei notevoli vantaggi che il nostro mondo naturale conferisce ogni giorno all’umanità. Gli piacerebbe, pertanto, condividere con tutto il mondo alcuni dei modi che possono contribuire alla ripresa ed alla conservazione delle nostre risorse naturali che sostengono ognuno di noi in tutto il mondo, indipendentemente da dove viviamo..

3Yty7rdl


Alexander è vissuto e lavorato in diversi paesi tra cui Francia, Belgio, Grecia, Polonia, Bielorussia e Stati Uniti , ed una delle sue più belle esperienze è stata una conversione delle risorse, relativamente veloce, e dei comportamenti degli abitanti dell’isola egea di Tilos in Grecia.
Nonostante la lontananza di questa isola che ha come residenti a tempo pieno circa 350 abitanti e più di 25.000 visitatori annuali, i principi che loro hanno adottato sono globalmente applicabili in tanti posti del pianeta.

Alexander, come consulente comunale, si è occupato di migliorare l'economia dell'isola ed invertire la preoccupante tendenza dell’abbandono del loro paese dei giovani in partenza per destinazioni diverse, nella speranza di migliori prospettive di occupazione.

IOLdwITl

Clicca l'immagine per fare un tour virtuale dell'isola comandato da te


Non molto tempo fa su questa piccola isola, dota...

Read the whole post...



Tags:
ambiente,
biodiversità,
mare,
natura
Comments: 0 | Views: 182Last Post by: Filippo Foti (28/9/2014, 18:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 11/9/2014, 23:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

In alto, sopra la Terra, a più di 20 miglia sopra il livello del mare,
uno strato diafano di ozono circonda il nostro pianeta assorbendo i raggi UV energetici dal sole.



Si tratta, in sostanza, la protezione solare per il pianeta Terra. Senza lo strato di ozono, saremmo immersi in radiazioni pericolose su base giornaliera, con effetti collaterali che vanno dalla cataratta al cancro.

Il buco nello strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette e causa una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, compresa diminuzione dei raccolti, e la distruzione di frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina.

Il video è stato messo in rete proprio ieri, val la pena vederlo. Sotto la traduzione del contributo sonoro.
Vi ricordate il buco nello strato di ozono? Quello causato dai refrigeranti utilizzati nei condizionatori d'aria e bombolette aerosol a spruzzo? Già, non è mai veramente andato via. Ogni inverno nel freddo antartico, il buco dell'ozono è ricomparso, consentendo una maggiore quantità di raggi ultravioletti del sole di raggiungere la superficie terrestre. In alcuni anni, come nel 2011, un buco significativo si è aperto anche fino sopra l'Artico. Le concentrazioni di ozono totale mai registrate si sono avute durante il picco del più grande buco dell'ozono, nel 2006. Ma alla fine - dopo anni di riduzione delle emissioni di sostanze che distruggono l'ozono note come clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, i più aggressivi per lo strato di ozono - gli scienziati stanno rilevando segnali di ripresa nella stratosfera.

Uno studio delle Nazioni Unite, pubblicato ieri mercoledì 10 settembre su numerose testate giornalistiche, dimostra che il primo segno di ripresa dopo anni di crescita pericolosa.

Si attribuisce molto merito al divieto imposto nel 1987 con il protocollo di Montreal, seguito da un divieto totale nel 2010, che ha vietato i clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, una volta ampiamente utilizzati, ad esempio, nei frigoriferi, condizionatori d'aria e bombolette spray, e che impediranno, secondo “United Nations Environment Programme” (UNEP), 2 milioni di casi di cancro alla pelle ogni anno entro il 2030. L'accordo avrebbe aiutato anche scongiurare danni alla fauna selvatica, agricoltura, agli occhi ed al sistema immunitario.

Il buco dell'ozono che appare sull'Antartide ha anche smesso di crescere ogni anno, anche se dov...

Read the whole post...



Tags:
ambiente,
cambiamenti climatici,
natura,
terra
Comments: 0 | Views: 53Last Post by: Filippo Foti (11/9/2014, 23:11)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/8/2014, 18:47 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

" Blue Mind” (La mente blu) è un affascinante studio delle connessioni emotive, comportamentali, psicologiche e fisiche che hanno gli esseri umani incantati dall'acqua, in qualsiasi forma essa sia.


voU3Amwl


Il dr. Wallace J. Nichols è uno scienziato, strenuo e sfrenato sostenitore dell’elemento più prezioso che abbiamo in natura: l’acqua.

Nichols sostiene: “Blue Mind: The Surprising Science That Shows How Being Near, In , On, Or Under Water Can Make You Happier, Healthier, More Connected, And Better At What You Do” (“Mente Blu: la scienza sorprendente dimostra come stare vicino, sopra, dentro o sotto l’acqua possa renderti più felice, più sano, più connesso e migliore in ciò che fai”). E gioca su questo suo pensiero per farne un libro.

A questo proposito il dr. Wallace ha un alleato in Oliver Sacks, un neurologo, scrittore e chimico britannico, attualmente docente di neurologia alla New York University School of Medicine, che dice:

"Faccio del mio meglio per pensare all’acqua, poco importa se si tratta di un bagno caldo, una piscina, o di un lago. Sono goffo sulla terra, ma in acqua, mi sento grazioso come una focena, ed ho bisogno di fare il bagno ogni giorno".

Nichols tende ad un approccio collaborativo per influenzare imprese, governo, non-profit e il mondo accademico, per ispirare una connessione più profonda con la natura. Nel suo studio, mette in evidenza l'impatto positivo che ha l’acqua non solo nelle nostre vite, ma anche nelle nostre menti.

Questo stato è in forte contrasto con l’ansioso o arrabbiato "Red Mind" e depresso "Gray Mind". Nichols sostiene queste affermazioni attraverso una ricerca multidisciplinare che esplorano neuroplasticità e neurochimica, la felicità e la creatività, e cita studi che dimostrano un impatto positivo dell’acqua sulla nell’uomo e nell'autismo.

L’acqua, un buon conduttore di energia sociale: “Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua…..essa scorre….si ferma, scorre di nuovo. E’ quadrata…è rotonda…è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo di più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei!” (Pensiero attribuito Laozi, considerato il fondatore del Taoismo.

ytC59FUl


Nel suo libro Nichols scrive: “i nostri antenati vennero fuori dall’acqua ed evolsero le loro capacità dal nuotare allo strisciare fino al camminare. I feti umani, nelle prime fasi di sviluppo, hanno ancora strutt...

Read the whole post...



Tags:
acqua,
ambiente,
natura
Comments: 0 | Views: 87Last Post by: Filippo Foti (30/8/2014, 18:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 10/8/2014, 14:12 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Antropocene: I ricercatori, sulla rivista Science, mettono in guardia l'uomo della drammatica scomparsa di specie animali dalle attività umane.


Lskvaeql



Video molto interessante ed intuitivo. Commentatelo assieme ai vostri figli. Da un recente documento pubblicato dagli scienziati che sostiene che gli esseri umani stanno causando lla sesta Estinsione di massa della Terra attraverso la defaunizzazione di una nuova era detta Antropocene.


Nel corso della sua storia, la Terra ha subito cinque principali episodi di estinzioni di massa connessi con i cambiamenti climatici e gli eventi naturali che hanno trasformato l'intero pianeta. L'ultimo e forse più noto è avvenuto circa 65 milioni di anni fa, quando un grosso meteorite ha colpito quello che oggi è la penisola dello Yucatan in Messico mettendo in serio pericolo la vita di persone ed animali: sono scomparsi circa il 75% di tutte le specie, tra cui i dinosauri.

Ora, la maggior parte degli scienziati sono convinti che il mondo sta vivendo la sua sesta ondata di estinzione. E questa volta, non sarà necessario un enorme oggetto che cadrà dal cielo o gli effetti catastrofici di un supervulcano: noi stessi, l'umanità, sarà responsabile.
Secondo un vasto gruppo di ricercatori provenienti da università ed istituzioni scientifiche di diversi paesi, tra cui dalla Stanford University e UC Santa Barbara, in un numero speciale della rivista Science, si legge che l'attività umana ha accelerato la distruzione di diverse specie animali nel deserto. Il loro annientamento è per “trasformare” le loro vite in beni di lusso.

259oE5jl


In totale, 322 specie di vertebrati si sono estinte negli ultimi 500 anni. Tra gli invertebrati, il loro numero è sceso di quasi la metà nello stesso periodo di 35 anni in cui la popolazione umana è raddoppiata. Questo è ciò che gli scienziati chiamano la " “Defaunation in the Anthropocene“, un termine usato per definire il momento in cui l’uomo lascia il segno. In sostanza stiamo tagliando le difese della terra più rapidamente di quanto il pianeta può proteggere se stesso e tutte le altre creature che ci vivono.

Anche se le specie di grandi dimensioni e carismatiche come tigri, rinoceronti e orsi panda ricevono più attenzione, gli autori ricordano che anche la scomparsa del più piccolo coleottero può alterare gli ecosistemi da cui gli esseri umani dipendono. Insetti, ragni,...

Read the whole post...



Tags:
ambiente,
animali,
antropocentrismo,
biodiversità,
natura,
Sostenibilità
Comments: 0 | Views: 81Last Post by: Filippo Foti (10/8/2014, 14:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 7/7/2014, 21:03 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Il nome Drymonema Dalmatinum, è stato dato da Ernst Heckel, il grande naturalista, che l’ha descritta nel 1880. Può raggiungere 1 m di diametro ed è la più grande medusa del Mediterraneo.


T7ThlTll


L'agenzia di stampa Ansa pubblica stamane un articolo, ripreso da varie testate giornalistiche, in cui il prof. Ferdinando Boero, ordinario di zoologia e biologo marino dell'Università del Salento e Cnr-Ismar, denuncia il ritorno, dopo quasi un secolo, della Drymonema Dalmatinum, la medusa più grande del Mediterraneo.



L’articolo:

“Il Mare Nostrum, il Mediterraneo, è sempre più loro: le meduse. Che nascono nel blu profondo, in corrispondenza dei canyon marini, e spesso scelgono per la riproduzione il golfo di Pozzuoli, quello di Salerno o le Eolie per poi seguire il regime correntizio, e disperdersi ovunque. Anche se storicamente snobbano la costa laziale dove gli avvistamenti sono rari, salvo le belle isole pontine.

L'estate si apre con ''una grande proliferazione della medusa Pelagia nel Mediterraneo occidentale, mentre in Alto Adriatico è tornata dopo quasi un secolo la Drymonema dalmatinum, la medusa più grande del Mediterraneo con un cappello di circa 80 cm'' segnala Ferdinando Boero, biologo marino dell'Università del Salento e Cnr-Ismar, nel sottolineare una novità che arriva dall'uomo: dall'Elba alla Puglia gli stabilimenti si stanno attrezzando con reti anti-medusa.

qoTqJqXl


Dal monitoraggio fatto anche attraverso le segnalazioni dei cittadini e dei pescatori, precisa Boero che è il coordinatore del progetto Ue Coconet e ricercatore Perseus, emerge che ''la Pelagia quest'anno si è riprodotta tantissimo e le correnti possono spingere queste specie marine urticanti, tipiche del Mediterraneo e dal caratteristico bordo violaceo, sul mar Ligure, il Tirreno e lo Ionio. In Alto Adriatico non ci sono, ma lì è tornata - continua il biologo marino dell'Università del Salento e Cnr-Ismar - la Drymonema dalmatinum, una specie descritta per la prima volta nel 1880, poi riavvistata solo nel 1940, e poi più nulla per decenni.

dJ7a4aIl

Ferdinando Boero...

Read the whole post...



Tags:
mare
Comments: 0 | Views: 229Last Post by: Filippo Foti (7/7/2014, 21:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/6/2014, 21:51 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Non è che se ne scriva più di tanto sui media della situazione in cui versano le comunità che vivono nel delta del Niger in Nigeria, probabilmente ormai la stampa che conta ha staccato la spina.



Cosa fare su questa sfortunata parte del pianeta che interessa solo ambientalisti ed organizzazioni non governative (ONG) e pochi altri che poco possono fare contro le lobby del petrolio che hanno i mezzi per tacitare sempre tutto.

Ne abbiamo discusso spesso in questo nostro sito, basta digitare “delta del Niger” sul nostro motore di ricerca, per scorrere decine di post dedicati a questo tema.

Torniamo sull’argomento grazie all’input ricevuto dalla lettura di un post della prof.ssa Maria Rita D’orsogna, accennato sul suo profilo di FB, il link del suo blog è dorsogna.blogspot.it. Abbiamo scoperto delle foto che nel post, anche se datato 4 febbraio 2012, insomma un amarcord per tenere vivo questo dramma, ci hanno provocato tanto ma tanto sdegno.

Le nostre considerazioni

L’estrazione di petrolio nel delta del Niger contribuisce in modo significativo alle entrate del governo nigeriano. Eppure, gli abitanti non hanno beneficiato proporzionalmente da queste entrate petrolifere. La regione funziona male rispetto al resto del paese su indicatori sociali come l'educazione, la salute e la qualità ambientale. Inoltre, le fuoriuscite di petrolio dalle condutture deteriorate, l'estrazione illegale ed il sabotaggio hanno contribuito al degrado ambientale, che ha esacerbato la già bassa produttività agricola della regione.

Le fuoriuscite spesso distruggono terreni e corsi d'acqua importanti per il sostentamento delle comunità agricole locali, aggravando un già elevato tasso di disoccupazione tra i giovani ed aumentando il rischio di disordini civili. Nel tentativo di affrontare queste sfide nella regione, sono state attuate molte strategie da parte delle istituzioni locali sollecitate dalla popolazione, per lo sviluppo socio-economico; tuttavia, il conflitto in corso ed il supporto incoerente hanno ostacolato questi sforzi, lasciando molti di questi progetti incompleti o abbandonati.

Le ultime notizie ci riferiscono del territorio Akassa Clan, che si trova nello stato di Bayelsa nel delta del Niger, una delle comunità più colpite da queste sfide. Il territorio è composto da 19 villaggi e 121 piccoli insediamenti diffusi ampiamente in tutte le foreste, le zone umide ed altre zone isolate. La prevalenza di insediamenti sparsi e remoti rende difficile fornire servizi sociali e promuovere lo sviluppo umano sostenibile nella regione.

Tra...

Read the whole post...



Tags:
ambiente,
petrolio
Comments: 0 | Views: 94Last Post by: Filippo Foti (22/6/2014, 21:51)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/6/2014, 18:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

La giornata mondiale dell'ambiente è un evento annuale che si propone di essere la più grande e più largamente celebrata giornata globale di azione ambientale.


QiK7bXvl


L’attività della Giornata Mondiale dell'Ambiente si svolge tutto l'anno ed il 5 giugno di ogni anno raggiunge il suo culmine, coinvolgendo tutti, da tutto il mondo.

La celebrazione della Giornata Mondiale dell'Ambiente è iniziata nel 1972 ed è cresciuta fino a diventare uno dei principali veicoli attraverso cui le Nazioni Unite stimolano la consapevolezza, a livello mondiale, dell'ambiente ed incoraggiano l'attenzione politica.

A causa delle loro piccole dimensioni e dell'isolamento, i “Piccoli Stati insulari in via di sviluppo” – “Small Island Developing States” (SIDS), sono più vulnerabili ai disastri naturali e ambientali, i cambiamenti climatici e l'innalzamento del livello del mare. Tuttavia, queste isole sono anche riuscite a superare i problemi ambientali. Da Palau a Puerto Rico, le storie di resilienza e di innovazione abbondano.

OuuJWV4l


Da Trinidad & Tobago a Tonga, da Samoa a Suriname, ad arcipelaghi come le Kiribati, le Tuvalu, le Cook, le Marshall e le Maldive, i problemi che questi piccoli paradisi naturali di fronte ai cambiamenti climatici, gestione dei rifiuti, il consumo sostenibile, degrado delle risorse naturali, catastrofi naturali estremi in mezzo alla sovrappopolazione e continua industrializzazione - sono scommesse di cui il mondo si deve fare carico per vincerle!

World Environment Day 2014 secondo il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Mon

Per la Giornata Mondiale dell'Ambiente che ricorre oggi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Mon ha pubblicato questo messaggio:

"World Environment Day 2014 cade durante l'Anno Internazionale dei piccoli Stati insulari, dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza delle particolari esigenze di questa coalizione come parte della discussione globale su come realizzare un futuro sostenibile per tutti i paesi in via di sviluppo.

Le piccole nazioni insulari del mondo, che insieme ospitano più di 63 milioni di persone sono famose come pregiate destinazioni: luoghi di straordinaria bellezza naturale, vibrante cultura e musica apprezzate in tutto il mondo. Mentre le terre di queste piccole nazioni insulari stentano a riflettere la loro importanza...

Read the whole post...



Tags:
ambiente,
natura
Comments: 0 | Views: 62Last Post by: Filippo Foti (5/6/2014, 18:11)
 

Search:

 



Blog annesso al Forum Profumo di Mare!