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Il pianeta blu
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  1. 24/10 13:15 Filippo Foti: Ciao visitatore ;)

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Filippo Foti
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view post Posted on 5/1/2013, 20:08 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Parco Nazionale di Doñana, Patrimonio Mondiale dell'Umanità.



Il Parco Nazionale di Doñana è stato istituito nel 1993 e nominato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1994. Le sue paludi, i corsi d'acqua e le dune di sabbia ospitano piante e animali che non si trovano in nessun'altra parte del mondo.


Il parco si estende su una vasta area (50.720 ettari), tra il litorale di La Rábida (Matalascañas) e l'estuario del Guadalquivir. Queste zone umide, sabbie, dune e paludi costiere sono visitate da più di 300 specie di uccelli e sono la patria di molte specie rare in via di estinzione, tra cui la lince iberica, il cinghiale, l'aquila imperiale e diverse specie di cervi. Alcuni dei luoghi più spettacolari sono le coperte colorate di fenicotteri, le greggi di migliaia di oche che scendono sulle dune di cui hanno bisogno per la loro digestione, e la grande varietà di specie differenti che possono essere viste insieme nelle paludi costiere , tra cui la garza imperiale e tutta una serie di uccelli trampolieri.


La primavera e l'inverno sono i periodi migliori per visitare il parco, quando la maggior parte delle specie di uccelli sono in residenza. In estate quando il parco è al secco, molte specie hanno finito la riproduzione e migrano, anche se le aquile, avvoltoi e altri abitanti ancora abbondano.

Non ci sono città o villaggi nel parco e nonostante molte minacce nel corso dei secoli il paesaggio è rimasto in gran parte immutato. Curiosamente numerosi palazzi posono essere visti nel parco, costruito principalmente da aristocratici nel corso dei secoli, tra cui il Palazzo di Doña Ana Gomez de Mendoza, che si ritirò qui quando la zona era un terreno di caccia grande e che ha dato il suo nome al parco.

Doña Ana Gomez de Mendoza


Le visite al parco sono strettamente limitate e non sono ammessi veicoli privati. La legge spagnola permette ai visitatori di conoscere il luogo a piedi, lungo tutta la costa tra il mare e le imponenti mura di dune di sabbia. È inoltre possibile visitare il parco per mezzo di veicoli autorizzati, che sono stati appositamente adattati per ridurre il rumore ...

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ambiente,
animali,
biodiversità
Comments: 0 | Views: 146Last Post by: Filippo Foti (5/1/2013, 20:08)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/1/2013, 23:05 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Un parco marino alla Laguna del Mort.



La Laguna del Mort, una bellezza unica e incontaminata ad Eraclea mare è una piccola area geografica lungo le coste del Veneto nord orientale del Mare Adriatico, ed è posta a nord est della Laguna di Venezia ed a sud ovest dalla Laguna di Grado. Questa importante "zona umida" è limitrofa, collegata all'ultima parte della foce del fiume Piave fra Jesolo ed Eraclea e la cittadina di Eracleamare, è la base di partenza per esplorare e conoscere la zona del "Mort".
La profondità media della laguna è di circa mezzo metro d'acqua, la massima invece non supera i 2 metri.

L'area della laguna ha una superficie di circa 125 ettari e, con le circostanti sponde argilloso sabbiose (dune costiere, dossi e pineta marittima), è popolata da una fauna ed una flora caratteristiche delle zone umide rivierasche. La flora sommersa è quasi interamente rappresentata da Zostera Marina e da diverse specie di alghe, mentre l’intera zona umida è meta di numerose specie di uccelli in migrazione.

Il 17 maggio 2007 la Laguna del Mort ha ricevuto dalla "Foundation for Environmental Education" (FEE) il riconoscimento della "Bandiera Blu" per la qualità del mare antistante; ciò in quanto soddisfa criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione, al servizio offerto ed alla pulizia delle spiagge.

Ebbene, la provincia di Venezia ha approvato il progetto della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (Fipsas), della Società Cooperativa tra i lavoratori della piccola pesca di Cortellazzo, dell'Associazione Sportiva Aquanauta, dell'Associazione Ricerca e Ripristino Ambientale (Arria), finalizzato alla gestione di una zona di mare territoriale antistante il litorale di Eraclea e di Jesolo per il ripopolamento della fauna ittica, l’implementazione delle risorse idrobiologiche e lo sviluppo del turismo eco-sostenibile.


In poche parole si vuole istituire un parco marino e per dirla in dialetto veneziano si vuole realizzare una “tegnua” ovvero utilizzare substrati rocciosi, ben conosciuti dai pescatori professionali perchè "trattengono", lacerandole, le reti a strascico che hanno la sfortuna di incapparvi sopra.

Le “tegnue” costituiscono una importante "oasi" per specie ittiche tipiche dei substrati "duri", aumentano la diversità biologica offrendo un maggior numero di nicchie ecologiche e costituiscono un ottimo ripa...

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natura
Comments: 0 | Views: 3,327Last Post by: Filippo Foti (2/1/2013, 23:05)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/12/2012, 22:04 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Scoperte quest'anno 137 nuove specie descritte dalla California Academy of Sciences.


Trogloraptor


Nel 2012, i ricercatori della "California Academy of Sciences" hanno aggiunto altre 137 specie di esseri viventi, arricchendo ed ampliando le nostre conoscenze per meglio comprendere la complessa rete della vita sulla Terra. Le nuove specie di artropodi sono 83, 41 nuove specie di pesci, sette piante, quattro lumache di mare, un rettile ed un anfibio. Sono stati descritti da più di una dozzina di scienziati dell'Acccademia californiana, insieme a diverse decine di collaboratori internazionali.

A dimostrazione che ci sono ancora un sacco di luoghi da esplorare e cose da scoprire sulla Terra, gli scienziati hanno fatto le loro scoperte in quattro continenti e due oceani, avventurandosi in grotte remote e scendendo sul fondo del mare, come in California e dall'altra parte del mondo in Cina. I loro risultati, pubblicati in 29 lavori scientifici diversi, contribuiscono a far progredire la ricerca dell'Accademia in due delle questioni scientifiche più importanti del nostro tempo: "Come è nata e si evolve la vita" e "Come intende persistere".

dr. Terry Gosliner


"La continua scoperta di nuove specie è una funzione essenziale per avere sempre importanti notizie della vita sulla terra che è stata e che sarà, ha detto il dr. Terry Gosliner, preside della Scienza e Collezioni di Ricerca presso l'Accademia. "In questo periodo, quando ci troviamo di fronte all'ennesima estinzione di massa del pianeta, alcune specie potrebbero scomparire prima di avere la possibilità di trovarle e descriverle. Come possiamo sapere cosa proteggere, se non sappiamo cosa esiste ai primi posti?"

Di seguito sono riportati alcuni punti salienti tra le 137 specie descritte dall'Accademia di quest'anno. Per un elenco completo delle specie, comprese le informazioni geografiche, visitare il sito www.calacademy.org/newsroom/releases/2012/new_species_list.php.

Ad esempio, una nuova famiglia di ragni:

Trogloraptor dai lunghi artigli


Le foreste del nord-ovest ...

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biodiversità,
Sostenibilità
Comments: 0 | Views: 69Last Post by: Filippo Foti (8/12/2012, 22:04)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/12/2012, 11:52 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Giornata conclusiva dei negoziati sul clima delle Nazioni Unite a Doha (Qatar).



Oggi è ufficialmente l'ultimo giorno dei colloqui sul clima delle Nazioni Unite in Qatar, dove circa 200 paesi hanno discusso nelle ultime due settimane per concordare i passi successivi di un trattato sul clima futuro da perfezionare entro il 2015.

Tuttavia, nella tradizione degli ultimi anni di colloqui, solamente forse nella giornata di oggi, intorno a mezzogiorno, si saprà qualcosa e le notizie che giungono in redazione non sono delle più confortanti...

Ma vediamo quali sono le quattro aree principali che i funzionari dei paesi partecipanti stanno cercando di concordare:

- Una continuazione del protocollo di Kyoto, l'unico trattato esistente giuridico internazionale per ridurre le emissioni, da parte dell'UE, la Norvegia, la Svezia, la Svizzera e l'Australia;

- La fine del "doppio binario" ovvero il processo negoziale dei colloqui che sono stati utilizzati nel corso di diversi anni - "Il gruppo di lavoro comune a lungo termine" ed il "gruppo del protocollo di Kyoto";

- I principi intorno a finanziamenti per il clima per vedere denaro trasferito dai paesi ricchi ai poveri, anche se i numeri specifici non sono previsti;

- Una tabella di marcia per un trattato sul clima legale per fare in modo che tutti i paesi abbattano le emissioni, da concordare entro il 2015 e fare entrare in vigore entro il 2020.

Intanto le ultime notizie che pervengono considerano debole il progetto di accordo per un secondo atto del Protocollo di Kyoto, come sembra sia stato discusso ieri.

I paesi poveri, i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico, la mancanza di responsabilità storica all'aumento del riscaldamento globale, che si manifesta con maggiore gravità attraverso gli eventi estremi, non lascia presagire a nulla di buono per il prosieguo della vita sul pianeta.

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cambiamenti climatici
Comments: 0 | Views: 32Last Post by: Filippo Foti (8/12/2012, 11:52)
 

B_NORM    
view post Posted on 6/12/2012, 11:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Secondo un rapporto della società britannica PwC è tempo di attrezzarsi per convivere con un pianeta più caldo, oppure ad incominciare, drasticamente, a rimediare.


La PricewaterhouseCoopers ( PwC), è la più grande società di servizi professionali con sede a Londra, Regno Unito ed impiega più di 180.000 persone. Secondo società è tempo di attrezzarsi per prepararsi ad un mondo sempre più caldo e nel loro sito scrivono:"se valutate seriamente la sostenibilità ed il cambiamento climatico e desiderate apportare modifiche al vostro modo di lavorare, siete arrivati nel posto giusto, noi sapremo come consigliarvi".

Il pianeta dunque si sta dirigendo verso un incredibile aumento di temperatura di sei gradi Celsius in questo secolo e per limitarlo a due gradi, il mondo globalizzato e non deve aumentare gli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 di cinque volte rispetto a quanto realizzato negli ultimi dieci anni. I nostri figli potrebbero essere proiettati in un secolo dominato dal cambiamento climatico.

La relazione della società britannica PwC si basa sulla riduzione del totale delle emissioni globali di carbonio fino al 2050. Negli ultimi 10 anni si è avuta una decarbonizzazione (riduzione delle emissioni di anidride carbonica), dello 0,8% l'anno. Questo è un modo troppo lento, come si evince dalla tabella riportata sotto.


La tabella mostra che, anche se raddoppiamo i nostri sforzi di riduzione del carbonio il pianeta si riscalderà fino ad arrivare ai sei gradi Celsius! Una continuazione del nostro attuale livello di riduzione non farà altro che peggiorare paradossalmente le cose, in quanto è il totale delle emissioni da oltre 50 anni che conta. Il grafico mostra che nel 2000 il piano è stato impostato per ridurre il carbonio del 3,7% all'anno. Dal momento che sono più di 12 anni che abbiamo ridotto solo dell'0,8% l'anno, ora abbiamo bisogno di ridurlo del 5,1% l'anno per compensare tutto il carbonio emesso in più negli ultimi 12 anni.

Ciò significa, sempre secondo PwC, che ogni anno 20 centrali elettriche a carbone dovrebbero essere chiuse, oltre ad una drastica riduzione di autovetture che dovrebbero essere sostituite con motori elettrici o con altri sistemi che non producano emissioni ed una su 20 compagnie aeree dovrebbero cessare l'attività. Dato l'attuale clima economico è molto improbabile che questi obiettivi saranno raggiunti. Quindi faremmo meglio a prepararci per un mondo più caldo. Quando la...

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cambiamenti climatici,
sviluppo sostenibile
Comments: 0 | Views: 30Last Post by: Filippo Foti (6/12/2012, 11:11)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/12/2012, 13:15 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Settimana ricca di eventi a Doha, la capitale dello stato del Qatar per il summit COP18/CMP8.


Abdullah Bin Hamad Al-Atttiyah


Doha, la più grande città del Qatar 400.000 abitanti si trova sul Golfo Persico ed è la sede del governo del Qatar, il cui capo è lo sceicco Abdullah Bin Hamad Al-Atttiyah. Una città importante anche dal punto di vista culturale, potendo contare di una zona vicina alla città chiamata Education City, in cui si sono insediati diversi campus universitari ed istituti dedicati alla ricerca ed all'innovazione.

Il presidente neo eletto del summit COP18/CMP8 è proprio lo sceicco Abdullah Bin Hamad Al-Atttiyah e nel suo discorso di apertura ai partecipanti alla cerimonia della 18ª Conferenza delle Parti della convenzione UNFCCC ha detto che è arrivato il momento di agire e che "il cambiamento climatico è una sfida comune per l'umanità" e che la Conferenza è una buona opportunità e dobbiamo fare il miglior uso di essa".

Lo sceicco Al-Attiyah ha sottolineato il suo impegno continuo come paese ospitante per favorire un processo aperto, inclusivo e trasparente. "Sono pronto a continuare ad ascoltare voi", ha detto Al-Attiyah, sottolineando che, in qualità di Presidente, continua a partecipare a numerose consultazioni ufficiali e non ufficiali con tutte le parti e gli osservatori, nel tentativo di portare avanti il dialogo e di trovare una soluzione positiva al cambiamento climatico.


E' con questo spirito che si sono riuniti migliaia di delegati, osservatori e membri della stampa per le discussioni di questa settimana a Doha. Le sessioni di quest'anno segnano molti primati nella storia dei negoziati. E' la prima volta infatti che la conferenza annuale si svolge in Medio Oriente. Ed è per questo che il Qatar si è impegnato con i gruppi arabi della società civile provenienti da tutto il territorio, in modo che partecipassero alla conferenza più personalità e con numeri mai visti prima.


Per discutere dei cambiamenti climatici e relativamente al mondo arabo, COP18/CMP8 ospita un certo numero di ore, in 11 sessioni, al "Hikma Hours", (Hikma è la parola araba che significa "saggezza" e le sessioni sono aperte a tutti i partecipanti al Qatar National Convention Centre (QNCC). In d...

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terra
Comments: 0 | Views: 47Last Post by: Filippo Foti (3/12/2012, 13:15)
 

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view post Posted on 2/12/2012, 19:47 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

L'eccessivo sfruttamento delle acque di falda provoca, tra l'altro, l'innalzamento del livello del mare.


Le acque di falda o sotterranee sono quelle acque che provengono dal terreno. Le acque sotterranee provengono dalla pioggia, neve, nevischio e grandine che si impregna nel terreno. L'acqua si muove nel terreno a causa della gravità, passando tra le particelle di terra, sabbia, ghiaia, pietra o fino a raggiungere una profondità in cui viene riempito il terreno. L'area che viene riempita con acqua è chiamata zona satura e la parte superiore di questa zona è chiamata la tavola di acqua.

La tavola di acqua è dunque la superficie superiore della zona satura d'acqua in una falda acquifera. Studi recenti suggeriscono che l'utilizzo crescente delle acque sotterranee è più che raddoppiato nel corso degli ultimi decenni, principalmente a causa dell'aumento della domanda di acqua. Tutto ciò comporta che l'emungimento delle falde sotterranee provoca anche l'innalzamento del livello del mare.

Lo ha spiegato recentemente Rebecca Nelson, autrice di un rapporto dove spiega: “Non riuscire a riconoscere ed affrontare queste connessioni fondamentali può portare altri utilizzatori come i contadini e i cittadini a correre un rischio e si possono danneggiare la pesca o gli habitat delle zone umide degli uccelli acquatici migratori.”

Molti studiosi, in questi ultimi anni come Yoshihide Wada, del dipartimento di Geografia fisica dell'Università olandese di Utrecht e come Kolja Rotzoll e Charles Fletcher con la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change, si sono occupati di questo argomento.

Yoshihide Wada


Ma la cosa che preoccupa di più, anche se a più leggero impatto almeno al momento, è la dichiarazione di Yoshihide Wada: "Dato che la gente pompa le acque sotterranee per l'irrigazione, l'acqua potabile e per usi industriali, l'acqua non si limita a penetrare nel terreno, ma evapora anche nell'atmosfera, scorre in fiumi e canali e finisce per riempire gli oceani del mondo. Entro il 2050, le acque del pompaggio sotterraneo causeranno un innalzamento del livello del mare di circa 0,8 millimetri all'anno".

"Altro che ghiaccio terrestre, continua Wada, l'eccessiva estrazione di acque sotterranee sta rapidamente diventando il più importante contributo di acqua terrestre all'innalzamento del livello del mare. Nei prossimi decenni...

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acqua,
ambiente,
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Comments: 0 | Views: 103Last Post by: Filippo Foti (2/12/2012, 19:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 28/11/2012, 22:48 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Scienziati israeliani hanno seguito le tendenze dell'inquinamento atmosferico in 189 megalopoli nel mondo.



Molte le megalopoli e le metropoli, tra cui New York, Tokyo e Mumbai, utilizzando i dati raccolti da tre dei satelliti della NASA. L'Europa ed il Nord-Est e Centro Nord America stanno vedendo le maggiori diminuzioni delle concentrazioni di aerosol in generale.

I più spessi strati di smog globale causati dal traffico e dall'industria, si trovano sulle megalopoli del mondo. Ma, ottenere una misurazione accurata dell'inquinamento, non è un compito facile. Le stazioni di monitoraggio sulla terra non sempre forniscono un quadro preciso, in quanto dipendono dal posizionamento locale delle città.

Il prof. Pinhas Alpert del Dipartimento dell'Università di Tel Aviv di Geofisica e Scienze Planetarie, capo della Scuola di Studi Ambientali Porter, nato il 28 Settembre 1949 a Gerusalemme e con un curriculum straordinario, (quanto per citare solo i titoli acquisiti: laurea - 1967-1970, Università Ebraica di Gerusalemme, Matematica, Fisica e Informatica ; M.Sc. - 1970-1972, Università Ebraica di Gerusalemme, Fisica-Elecrooptics ; Ph.D. - 1977-1980, Università Ebraica di Gerusalemme, Meteorologia) con dei suoi collaboratori, il dr. Olga Shvainshteinand e il dottor Pavel Kishcha, sta cercando di avere una visione globale degli inquinanti distribuiti nell'atmosfera, utilizzando i dati raccolti dai satelliti nel corso degli ultimi otto anni sull'evoluzione dell'inquinamento in 189 megalopoli, dove la popolazione supera i 2 milioni. 58 di queste megalopoli, tra cui New York, Tokyo e Mumbai, hanno una popolazione che supera i 5 milioni.


Il loro metodo, pubblicato sull'American "Journal of Climate Change", è il primo a fornire standard di test globali dei livelli di inquinamento. Al di là di scoprire dati attendibili sulle tendenze dell'inquinamento, il prof. Alpert ritiene che questo metodo di monitoraggio responsabilizzerà i paesi per le loro emissioni ed incoraggerà l'adozione di pratiche più rispettose dell'ambiente.

Lo smog che copre spesso grandi megalopoli, come ad esempio la fascia costiera urbanizzata nord-orientale degli Stati Uniti d'America che si estende da Boston a Washington D.C., dove si concentrano città come New York, Washington, Baltimora, Filadelfia, Boston, oppure Tokyo ( che comprende più di 87 città satellite) ovvero, quanto per restare nel nostro paese, la megalopoli padana, è in r...

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ambiente
Comments: 0 | Views: 79Last Post by: Filippo Foti (28/11/2012, 22:48)
 

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view post Posted on 26/11/2012, 15:24 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Nuovi progetti SOS sono già partiti, attuati dalle ONG in America, in Africa e in Asia.
Essi si concentreranno su una vasta gamma di gruppi di specie che sono stati valutati dalla Lista Rossa IUCN.



Da sinistra a destra: Monique Barbut, GEF CEO & Chairperson, Robert B. Zoellick, President of World Bank Group, Julia Marton-Lefèvre, Director General of IUCN,
Jean-Christophe Vié, Deputy Head of IUCN’s Species Programme and Manager of SOS, Kirsi Sormunen, Vice President and Head of Sustainability, Nokia.

Save Our Species (SOS) sta ampliando il proprio lavoro con 2,5 milioni di dollari di finanziamento per 25 nuovi progetti.

Delfini, dugonghi, lamantini, gibboni, rinoceronti, tigri e molti altri animali meno conosciuti ma altrettanto minacciati come le tartarughe, coccodrilli del fiume asiatico, volpi volanti, pesci d'acqua dolce e specie vegetali stanno andando a beneficiare di quello che sarà il secondo turno della conservazione delle specie protette nell'ambito dell'iniziativa SOS - una coalizione globale avviata dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), Global Environment Facility (GEF) e la World Bank.

Jean Christophe Vié


"L'ultima donazione di 2,5 milioni di dollari raddoppia il numero dei progetti attivi SOS, ma molto resta ancora da fare nel campo della conservazione delle specie", spiega Jean Christophe Vié, vicedirettore del Programma Globale IUCN delle specie e Direttore SOS. "Ogni anno riceviamo proposte di progetti più di quanto si può eventualmente finanziare ed il processo di selezione è estremamente impegnativo.



Con la disponibilità di fondi provenienti da una più ampia gamma di sponsor e donatori, siamo in grado di essere molto più efficaci per affrontare la crisi della biodiversità. È per questo che stiamo concentrando i nostri sforzi nel promuovere SOS a privati ed aziende, anche con la possibilità di effettuare donazioni online ".

Questo annuncio arriva poche settimane dopo la riunione della Convenzione sulla biodiversità biologica a Hyderabad, dove 193 paesi dal 16...

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Comments: 0 | Views: 154Last Post by: Filippo Foti (26/11/2012, 15:24)
 

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view post Posted on 24/11/2012, 23:02 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Michael Asher scrive:Oltre che il "pianeta azzurro", la Terra è il "pianeta dell'uomo".
( The "blue planet" ... The Earth is the "human world" ). La più grande tragedia che ho visto è stata la continua, sistematica distruzione della natura da parte della società industriale.

Prof. Franco Ortolani


Prof. Ortolani, assistiamo in questi ultimi giorni a varie dispute tra candidati per le primarie, in attesa del voto ormai prossimo per le politiche che si terranno probabilmente nell'aprile 2013.
Lei scrive nel suo blog che "cambiare la "lobbycrazia" in Italia non è un gioco e che aumenta lo sdegno generale verso la casta" che cosciente di aver perso ormai di credibilità, aggiungiamo noi, ha molta paura di questa "onda emozionale del momento".
Ed aggiunge tra l'altro, nel suo breve ma intenso post: " La storia dell’uomo evidenzia una animalesca e continua corsa verso il potere tra bande a volte contrapposte, a volte alleate, a volte tra bande-stato, a volte tra bande-lobby, indipendentemente dagli stati. Corsa verso un “mondo drogato” nel senso che si è andati sempre più velocemente verso una dimensione non ecocompatibile... dove la corsa al “potere” è sempre più sfrenata. Ma per farne che cosa? Per arrivare dove?"
Michael Asher scrive:Oltre che il "pianeta azzurro", la Terra è il "pianeta dell'uomo".( the "blue planet" ... The Earth is the "human world".La più grande tragedia che ho visto è stata la continua, sistematica distruzione della natura da parte della società industriale. Anche se, come quasi tutti gli altri nella mia cultura, vivo nella tecnosfera e sarei disposto a dare i suoi cosiddetti vantaggi, piuttosto che vedere Gaia (il pianeta) distrutto.

Un problema di grande attualità in varie regioni italiane ed in larga parte del pianeta è l'attenzione che bisogna porre alle attività petrolifere nel sottosuolo interessato da faglie attive che hanno originato e possono originare nuovi sismi distruttivi.

Le faglie nel Mediterraneo


Lei, alla luce delle conoscenze attuali e sue personali, cosa ne pensa?...

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