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Il pianeta blu
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  1. 24/10 13:15 Filippo Foti: Ciao visitatore ;)

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Filippo Foti
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B_NORM    
view post Posted on 18/1/2015, 16:35 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

L'enciclica “green” di papa Francesco è ormai imminente e la sua visita nelle Filippine sicuramente sarà l’input per accelerarne la promulgazione.


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Papa Francesco giovedì scorso 15 gennaio, ha dichiarato che è convinto che il riscaldamento globale è "in gran parte" causato dall'uomo. Francesco spera tanto che la sua prossima enciclica sull'ambiente, annunciata già da diverso tempo, ovvero subito dopo il disastroso tifone Hayan, incoraggerà i negoziatori nella prossima riunione sui cambiamenti climatici a Parigi, per prendere decisioni "coraggiose" per proteggere la creazione di Dio.

“La cultura va bene, ha detto papa Francesco, partendo da una considerazione di Romano Guardini, sacerdote, teologo e scrittore italiano naturalizzato tedesco, ma quando va troppo avanti e diventa padrona finiamo ad Hiroshima”.

Ed ha precisato: “Il teologo Romano Guardini parlava di una seconda “incultura”, che accade quando tu ti impadronisci del creato, e così la cultura diventa “incultura”. “La prima bozza della nuova enciclica l'ha preparata il cardinale Turkson con la sua equìpe. Poi ci ho lavorato io ed ora ho preparato la terza bozza e questa l'ho inviata alla Congregazione per la dottrina della fede, alla Segreteria di Stato ed al teologo della Casa pontificia, perché studiassero che io non dicessi stupidaggini”.

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Francesco non finisce mai di stupire con la sua simpatia


“Adesso mi prenderò tutta una settimana di marzo per finirla. Quindi andrà in traduzione. Penso che se il lavoro va bene, a giugno-luglio potrà uscire. L'importante è che ci sia un po' di tempo tra l'uscita e il prossimo incontro sul clima di Parigi”.

Saranno dunque capaci i credenti di tutto il mondo, a prescindere dalle loro fedi religiose, ma che hanno a cuore le sorti del pianeta, di creare un movimento che spinga nella direzione giusta e che questa prossima enciclica li faccia e ci faccia riflettere su questo tema? Speriamo di sì e crediamo che questo evento il papa non tarderà a realizzarlo. Nel video che potete vedere sotto, Francesco stesso auspica l’uscita dell’enciclica per giugno/luglio prossimi.
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Comments: 0 | Views: 79Last Post by: Filippo Foti (18/1/2015, 16:35)
 

B_NORM    
view post Posted on 28/9/2014, 18:41 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Vale la pena compiere sforzi per realizzare dei comportamenti responsabili per la natura.


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Constantine Alexander


“In Dreams Begin Responsibilities” (Nei sogni cominciano le responsabilità), è stata scritta nel 1914 da William Butler Yeats (1865-1939), poeta e drammaturgo irlandese, premio Nobel per la letteratura 1923. Successivamente è stato adattato con lo stesso titolo nel 1937 da Delmore Schwartz .

Per la sua bellezza, generosità e segreti da scoprire, la natura con le sue risorse abbondanti è stata immortalata per secoli da poeti, musicisti, artisti ed esploratori che l’hanno giustamente stimata, mentre è stata troppo spesso trascurata da altri. Così Constantine Alexander esordisce nel suo blog in un suo post dal titolo: “Universal Principles to Achieve Worthwhile Endeavours”, ovvero, “Vale la pena compiere sforzi per realizzare dei comportamenti responsabili per la natura”.
Constantine Alexander, sia a livello personale che professionale, ha avuto modo di apprezzare e conoscere profondamente molti dei notevoli vantaggi che il nostro mondo naturale conferisce ogni giorno all’umanità. Gli piacerebbe, pertanto, condividere con tutto il mondo alcuni dei modi che possono contribuire alla ripresa ed alla conservazione delle nostre risorse naturali che sostengono ognuno di noi in tutto il mondo, indipendentemente da dove viviamo..

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Alexander è vissuto e lavorato in diversi paesi tra cui Francia, Belgio, Grecia, Polonia, Bielorussia e Stati Uniti , ed una delle sue più belle esperienze è stata una conversione delle risorse, relativamente veloce, e dei comportamenti degli abitanti dell’isola egea di Tilos in Grecia.
Nonostante la lontananza di questa isola che ha come residenti a tempo pieno circa 350 abitanti e più di 25.000 visitatori annuali, i principi che loro hanno adottato sono globalmente applicabili in tanti posti del pianeta.

Alexander, come consulente comunale, si è occupato di migliorare l'economia dell'isola ed invertire la preoccupante tendenza dell’abbandono del loro paese dei giovani in partenza per destinazioni diverse, nella speranza di migliori prospettive di occupazione.

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Clicca l'immagine per fare un tour virtuale dell'isola comandato da te


Non molto tempo fa su questa piccola isola, dota...

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Comments: 0 | Views: 182Last Post by: Filippo Foti (28/9/2014, 18:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 11/9/2014, 23:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

In alto, sopra la Terra, a più di 20 miglia sopra il livello del mare,
uno strato diafano di ozono circonda il nostro pianeta assorbendo i raggi UV energetici dal sole.



Si tratta, in sostanza, la protezione solare per il pianeta Terra. Senza lo strato di ozono, saremmo immersi in radiazioni pericolose su base giornaliera, con effetti collaterali che vanno dalla cataratta al cancro.

Il buco nello strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette e causa una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, compresa diminuzione dei raccolti, e la distruzione di frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina.

Il video è stato messo in rete proprio ieri, val la pena vederlo. Sotto la traduzione del contributo sonoro.
Vi ricordate il buco nello strato di ozono? Quello causato dai refrigeranti utilizzati nei condizionatori d'aria e bombolette aerosol a spruzzo? Già, non è mai veramente andato via. Ogni inverno nel freddo antartico, il buco dell'ozono è ricomparso, consentendo una maggiore quantità di raggi ultravioletti del sole di raggiungere la superficie terrestre. In alcuni anni, come nel 2011, un buco significativo si è aperto anche fino sopra l'Artico. Le concentrazioni di ozono totale mai registrate si sono avute durante il picco del più grande buco dell'ozono, nel 2006. Ma alla fine - dopo anni di riduzione delle emissioni di sostanze che distruggono l'ozono note come clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, i più aggressivi per lo strato di ozono - gli scienziati stanno rilevando segnali di ripresa nella stratosfera.

Uno studio delle Nazioni Unite, pubblicato ieri mercoledì 10 settembre su numerose testate giornalistiche, dimostra che il primo segno di ripresa dopo anni di crescita pericolosa.

Si attribuisce molto merito al divieto imposto nel 1987 con il protocollo di Montreal, seguito da un divieto totale nel 2010, che ha vietato i clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, una volta ampiamente utilizzati, ad esempio, nei frigoriferi, condizionatori d'aria e bombolette spray, e che impediranno, secondo “United Nations Environment Programme” (UNEP), 2 milioni di casi di cancro alla pelle ogni anno entro il 2030. L'accordo avrebbe aiutato anche scongiurare danni alla fauna selvatica, agricoltura, agli occhi ed al sistema immunitario.

Il buco dell'ozono che appare sull'Antartide ha anche smesso di crescere ogni anno, anche se dov...

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Comments: 0 | Views: 53Last Post by: Filippo Foti (11/9/2014, 23:11)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/8/2014, 18:47 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

" Blue Mind” (La mente blu) è un affascinante studio delle connessioni emotive, comportamentali, psicologiche e fisiche che hanno gli esseri umani incantati dall'acqua, in qualsiasi forma essa sia.


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Il dr. Wallace J. Nichols è uno scienziato, strenuo e sfrenato sostenitore dell’elemento più prezioso che abbiamo in natura: l’acqua.

Nichols sostiene: “Blue Mind: The Surprising Science That Shows How Being Near, In , On, Or Under Water Can Make You Happier, Healthier, More Connected, And Better At What You Do” (“Mente Blu: la scienza sorprendente dimostra come stare vicino, sopra, dentro o sotto l’acqua possa renderti più felice, più sano, più connesso e migliore in ciò che fai”). E gioca su questo suo pensiero per farne un libro.

A questo proposito il dr. Wallace ha un alleato in Oliver Sacks, un neurologo, scrittore e chimico britannico, attualmente docente di neurologia alla New York University School of Medicine, che dice:

"Faccio del mio meglio per pensare all’acqua, poco importa se si tratta di un bagno caldo, una piscina, o di un lago. Sono goffo sulla terra, ma in acqua, mi sento grazioso come una focena, ed ho bisogno di fare il bagno ogni giorno".

Nichols tende ad un approccio collaborativo per influenzare imprese, governo, non-profit e il mondo accademico, per ispirare una connessione più profonda con la natura. Nel suo studio, mette in evidenza l'impatto positivo che ha l’acqua non solo nelle nostre vite, ma anche nelle nostre menti.

Questo stato è in forte contrasto con l’ansioso o arrabbiato "Red Mind" e depresso "Gray Mind". Nichols sostiene queste affermazioni attraverso una ricerca multidisciplinare che esplorano neuroplasticità e neurochimica, la felicità e la creatività, e cita studi che dimostrano un impatto positivo dell’acqua sulla nell’uomo e nell'autismo.

L’acqua, un buon conduttore di energia sociale: “Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua…..essa scorre….si ferma, scorre di nuovo. E’ quadrata…è rotonda…è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo di più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei!” (Pensiero attribuito Laozi, considerato il fondatore del Taoismo.

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Nel suo libro Nichols scrive: “i nostri antenati vennero fuori dall’acqua ed evolsero le loro capacità dal nuotare allo strisciare fino al camminare. I feti umani, nelle prime fasi di sviluppo, hanno ancora strutt...

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Comments: 0 | Views: 87Last Post by: Filippo Foti (30/8/2014, 18:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 10/8/2014, 14:12 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Antropocene: I ricercatori, sulla rivista Science, mettono in guardia l'uomo della drammatica scomparsa di specie animali dalle attività umane.


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Video molto interessante ed intuitivo. Commentatelo assieme ai vostri figli. Da un recente documento pubblicato dagli scienziati che sostiene che gli esseri umani stanno causando lla sesta Estinsione di massa della Terra attraverso la defaunizzazione di una nuova era detta Antropocene.


Nel corso della sua storia, la Terra ha subito cinque principali episodi di estinzioni di massa connessi con i cambiamenti climatici e gli eventi naturali che hanno trasformato l'intero pianeta. L'ultimo e forse più noto è avvenuto circa 65 milioni di anni fa, quando un grosso meteorite ha colpito quello che oggi è la penisola dello Yucatan in Messico mettendo in serio pericolo la vita di persone ed animali: sono scomparsi circa il 75% di tutte le specie, tra cui i dinosauri.

Ora, la maggior parte degli scienziati sono convinti che il mondo sta vivendo la sua sesta ondata di estinzione. E questa volta, non sarà necessario un enorme oggetto che cadrà dal cielo o gli effetti catastrofici di un supervulcano: noi stessi, l'umanità, sarà responsabile.
Secondo un vasto gruppo di ricercatori provenienti da università ed istituzioni scientifiche di diversi paesi, tra cui dalla Stanford University e UC Santa Barbara, in un numero speciale della rivista Science, si legge che l'attività umana ha accelerato la distruzione di diverse specie animali nel deserto. Il loro annientamento è per “trasformare” le loro vite in beni di lusso.

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In totale, 322 specie di vertebrati si sono estinte negli ultimi 500 anni. Tra gli invertebrati, il loro numero è sceso di quasi la metà nello stesso periodo di 35 anni in cui la popolazione umana è raddoppiata. Questo è ciò che gli scienziati chiamano la " “Defaunation in the Anthropocene“, un termine usato per definire il momento in cui l’uomo lascia il segno. In sostanza stiamo tagliando le difese della terra più rapidamente di quanto il pianeta può proteggere se stesso e tutte le altre creature che ci vivono.

Anche se le specie di grandi dimensioni e carismatiche come tigri, rinoceronti e orsi panda ricevono più attenzione, gli autori ricordano che anche la scomparsa del più piccolo coleottero può alterare gli ecosistemi da cui gli esseri umani dipendono. Insetti, ragni,...

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Comments: 0 | Views: 81Last Post by: Filippo Foti (10/8/2014, 14:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/6/2014, 18:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

La giornata mondiale dell'ambiente è un evento annuale che si propone di essere la più grande e più largamente celebrata giornata globale di azione ambientale.


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L’attività della Giornata Mondiale dell'Ambiente si svolge tutto l'anno ed il 5 giugno di ogni anno raggiunge il suo culmine, coinvolgendo tutti, da tutto il mondo.

La celebrazione della Giornata Mondiale dell'Ambiente è iniziata nel 1972 ed è cresciuta fino a diventare uno dei principali veicoli attraverso cui le Nazioni Unite stimolano la consapevolezza, a livello mondiale, dell'ambiente ed incoraggiano l'attenzione politica.

A causa delle loro piccole dimensioni e dell'isolamento, i “Piccoli Stati insulari in via di sviluppo” – “Small Island Developing States” (SIDS), sono più vulnerabili ai disastri naturali e ambientali, i cambiamenti climatici e l'innalzamento del livello del mare. Tuttavia, queste isole sono anche riuscite a superare i problemi ambientali. Da Palau a Puerto Rico, le storie di resilienza e di innovazione abbondano.

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Da Trinidad & Tobago a Tonga, da Samoa a Suriname, ad arcipelaghi come le Kiribati, le Tuvalu, le Cook, le Marshall e le Maldive, i problemi che questi piccoli paradisi naturali di fronte ai cambiamenti climatici, gestione dei rifiuti, il consumo sostenibile, degrado delle risorse naturali, catastrofi naturali estremi in mezzo alla sovrappopolazione e continua industrializzazione - sono scommesse di cui il mondo si deve fare carico per vincerle!

World Environment Day 2014 secondo il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Mon

Per la Giornata Mondiale dell'Ambiente che ricorre oggi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Mon ha pubblicato questo messaggio:

"World Environment Day 2014 cade durante l'Anno Internazionale dei piccoli Stati insulari, dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza delle particolari esigenze di questa coalizione come parte della discussione globale su come realizzare un futuro sostenibile per tutti i paesi in via di sviluppo.

Le piccole nazioni insulari del mondo, che insieme ospitano più di 63 milioni di persone sono famose come pregiate destinazioni: luoghi di straordinaria bellezza naturale, vibrante cultura e musica apprezzate in tutto il mondo. Mentre le terre di queste piccole nazioni insulari stentano a riflettere la loro importanza...

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Comments: 0 | Views: 62Last Post by: Filippo Foti (5/6/2014, 18:11)
 

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view post Posted on 2/6/2014, 16:38 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

L’interesse della microbiologia marina verso la biologia e chimica dei prodotti naturali marini microbici. Le aspettative ed i possibili sviluppi.



E’ ormai accertato dalla scienza che numerosi composti di origine marina sono in grado di influenzare positivamente la salute dell’uomo, contribuendo alla prevenzione (e non solo) di numerose patologie. Si tratta di sostanze in grado di modulare numerose attività biologiche ed importanti funzioni dell’organismo, come l’attività antiossidante ed antinfiammatoria, la modulazione degli enzimi di detossificazione - il meccanismo attraverso il quale il corpo elimina tossine cioè le porta fuori attraverso gli organi emuntori - la stimolazione del sistema immunitario, la modulazione del metabolismo ormonale, l’attività antibatterica e antivirale, ecc.

Si tratta dei cosiddetti “composti bioattivi” identificati come aventi diverse attività biologiche ed anche in grado di interferire con la patogenesi delle malattie. I peptidi bioattivi o proteine bioattive sono sostanze che hanno la funzione di modulare alcuni processi organici isolati da idrolizzati di proteine del pesce, nonché fucani, alginati e galattani delle alghe brune che hanno dimostrato di possedere proprietà anticoagulanti, antitumorali ed attività ipocolesterolemiche.

Inoltre, gli oli di pesce e batteri marini sono ottime fonti di acidi grassi omega-3, mentre crostacei ed alghe contengono potenti antiossidanti come i carotenoidi e composti fenolici. Sulla base delle loro proprietà bioattive, questi composti di origine marina sono ormai ritenuti come ingredienti alimentari funzionali per il mantenimento della salute e la prevenzione delle malattie croniche.

Poiché microbi marini sono considerati come una emergente e importante risorsa per i composti bioattivi, con enormi possibilità per applicazioni per la salute e la cura estetica, negli ultimi anni l'attenzione della microbiologia marina (MI) si è spostata verso la biologia e chimica dei prodotti naturali marini microbici.

Le risorse biologiche degli oceani sono state sfruttate fin storia antica dell'uomo, soprattutto per la cattura del pesce e la raccolta delle alghe. Nel corso degli ultimi decenni, la ricerca su prodotti naturali, con particolare attenzione per gli animali marini e anche per le alghe, ha rivelato l'importanza degli organismi marini come i produttori di sostanze utili per il trattamento delle molte malattie umane.

Anche se, già da alcuni anni fa, sono state identificate nell’ambiente marino un gran numero di sostanze bioattive, solo recentemente sono stati approvati i primi farmaci ricavati da organismi del mare. Abbastanza sorprendentemente, l'immensa diversità dei microbi sfruttati dalla biotecnologia marina e la loro capacità,...

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Comments: 0 | Views: 130Last Post by: Filippo Foti (2/6/2014, 16:38)
 

B_NORM    
view post Posted on 6/5/2014, 13:57 by: Filippo Foti     +1   -1Reply
"Global Witness”: 2002 - 2013 assassinati 908 ambientalisti nel mondo!

Riconoscere e proteggere i difensori dell’ambiente è un diritto/dovere che Madre Natura non chiede, pur se ne ha grande necessità! I bioindicatori dello stato di salute del pianeta.


Chico Mendes


La “Natura” non si lamenta mai, e come potrebbe farlo, nemmeno gli animali lo fanno anche se soffrono in quanto sensienti, ma l’uomo è certamente molto bravo a farlo. L’uomo, il grande artefice della distruzione della Natura, ha anche il coraggio di lamentarsi, quando sta male, a causa dei maltrattamenti diretti o indiretti alla propria persona.

I sintomi del malessere dell’uomo si manifestano in svariati modi e forme e quando è malato ricorre ai medici e poi ai farmaci. Ma cosa sono i farmaci se non l’aiuto che, grazie ad uomini illuminati, proviene dalla Natura che ancora riesce a dispensare benessere all’uomo?

Ma anche la Natura, che trova la sua espressione nel pianeta, spesso con i cosiddetti “eventi estremi” sempre provocati dall’uomo, ovvero per mezzo delle sue creature, ci fornisce indicazioni sul suo stato di salute. E lo fa con i “bioindicatori” e cioè con flora e fauna che reagiscono in certi modi nei tre ambienti vitali dell’uomo: aria, acque e terreno.


I bioindicatori

Ad esempio le lontre dei fiumi, i licheni sugli alberi ed i coralli negli oceani non sono solo belli da vedere, ma ci forniscono qualcosa di importante per l'ambiente che li circonda.
Il ritorno della lontra presso un fiume può essere un indice che l'acqua è ritornata ad essere più pulita, i licheni sugli alberi rappresentano un indice di inquinamento ambientale estremamente basso e sono visibili soprattutto quando l'aria è limpida e priva di inquinamento, considerando che Il loro metabolismo dipende essenzialmente dalle condizioni atmosferiche e non eliminando le parti intossicate forniscono preziosi elementi di studio.

I coralli che muoiono possono essere un segno del riscaldamento degli oceani. Le raganelle cubane (Osteopilus septentrionalis), si pensa che siano in pericolo di estinzione proprio a causa del cambiamento climatico.

Anche le lumache, sono degli ottimi indicatori biologici. Strisciando sul terreno accumulano nel proprio corpo metalli pesanti e contaminanti chimici, ma sono anche in grado di fornire indicazioni dei danni dell’inquinamento a carico delle loro cellule che vengono rilevat...

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Comments: 0 | Views: 73Last Post by: Filippo Foti (6/5/2014, 13:57)
 

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view post Posted on 15/4/2014, 14:16 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

The Limits to Growth, trenta traduzioni, nel 1972 furono vendute 12 milioni. Il più grande successo editoriale della letteratura sull'ambiente.


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Il 13/4/2014, abbiamo pubblicato un post dal titolo: IPCC - Cambiamenti climatici 2014: è buio nero, più nero del nero! . Una lettura di questo post potrà essere utile per comprendere come ancora, malgrado tutti gli insulti che riceve, la Terra che è un pianeta ovviamente non illimitato, come spesso si pensa…, con risorse limitate, può essere salvata.

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Ma non sarà la Terra, come impropriamente si sente dire, ma è l’umanità che rischia di scomparire e con essa tutti gli esseri viventi. Ne ha passate di ere catastrofiche questo nostro pianeta, ma ha saputo sempre reagire. Resisterà a questa nuova era che molti chiamano “Antropocene”? Questo termine, coniato dal premio Nobel Paul Crutzen, è la rappresentazione dell’epoca attuale in cui le attività antropiche stanno pesantemente modificando gli equilibri della biosfera.

I cambiamenti climatici stanno oscurando i convincimenti dei grandi della terra come se la crescita sia infinita.

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Paul Crutzen


Roy Scranton, in un suo articolo: “Learning How to Die in the Anthropocene” ovvero “Imparare a morire nell’Antropocene”, lancia questo monito: “Se continueremo a pensare che domani sarà come ieri, marceremo ciecamente verso il disastro”.
Ed il 10 novembre 2013, scrive su Nytimes.com: “Now, when I look into our future — into the Anthropocene — I see water rising up to wash out lower Manhattan. I see food riots, hurricanes, and climate refugees. I see 82nd Airborne soldiers shooting looters. I see grid failure, wrecked harbors, Fukushima waste, and plagues. I see Baghdad. I see the Rockaways. I see a strange, precarious world …” ovvero : “Quando guardo al nostro futuro - nell’ Antropocene - vedo il mare che si alza per inondare Manhattan. Vedo rivolte per il cibo, uragani e profughi climatici. Vedo l’esercito che spara ai saccheggiatori. Vedo blackouts, porti rovinati, scorie nucleari di Fukushima e piaghe. Vedo Baghdad. Vedo le Rockaways. Vedo un mondo strano e precario …”

E continua così: “La psiche umana si ribella naturalmente all’idea della sua fine. Allo stesso modo, le civiltà hanno marciato ciecamente verso il disastro, perché gli esseri umani sono port...

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view post Posted on 10/4/2014, 14:26 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Conferenze, summit, forum che da decenni si susseguono su questo bistrattato pianeta hanno prodotto, almeno, la consapevolezza che si intensifica nell’opinione pubblica internazionale che sta portando molte aziende a fare grandi cambiamenti ed innovazioni.



Le aziende che vogliono stare in linea con i tempi, non perseguono più vecchi modelli di produzione e consumo, con il profitto come unico obiettivo, oggi sono costrette invece a riconsiderare il loro ruolo nell'economia nella società umana e nell'ambiente e sono ormai alla ricerca di innovazioni per uscire dalla vecchia concezione.

Non per descrivere cose già trattate, anche attraverso queste nostre pagine, ma per verificare la bontà delle azioni svolte finora, ricordiamo che il vertice mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (WSSD) di Johannesburg del 2002, ha adottato un concetto fondamentale che si basa su tre pilastri della sostenibilità: sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e responsabilità sociale.


Cosa è e cosa ne è stato del Summit di Johannesburg del 2002? (WSSD) “Sustainability Means More than Cleaning Up the Environment”.

Il “Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile” del 2002 ha riunito decine di migliaia di partecipanti, tra cui capi di Stato e di governo, delegati nazionali e leader di organizzazioni non governative (ONG), aziende e altri gruppi importanti per focalizzare l'attenzione del mondo e l’azione diretta verso l’unificazione di sfide difficili, tra cui migliorare la vita delle persone e la conservazione delle nostre risorse naturali in un mondo che sta crescendo in popolazione, con sempre crescenti richieste di cibo, acqua, abitazioni, igiene, energia, servizi sanitari e in sicurezza economica.

I principali risultati del “World Summit on Sustainable Development” (WSSD), hanno incluso il nuovo obiettivo di dimezzare la percentuale di persone che non hanno accesso a servizi sanitari di base entro il 2015. Ciò integra l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio di dimezzare la percentuale di persone senza accesso all'acqua potabile dal 2015.

Altri obiettivi comprendono, entro il 2020, l’utilizzo e la produzione di sostanze chimiche in modo tale da ridurre al minimo gli effetti negativi significativi sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto del principio d...

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Comments: 0 | Views: 111Last Post by: Filippo Foti (10/4/2014, 14:26)
 

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