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Il pianeta blu
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  1. 24/10 13:15 Filippo Foti: Ciao visitatore ;)

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Filippo Foti
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view post Posted on 16/3/2017, 21:25 by: Filippo Foti     +1   -1Reply
Gran parte dell'acqua utilizzata dalle case, industrie e dalle imprese, devono essere trattate prima di essere rilasciate di nuovo nell'ambiente. La Giornata mondiale dell'acqua

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La natura ha una straordinaria capacità di far fronte a piccole quantità di rifiuti d'acqua e all'inquinamento, ma sarebbe travolta se non trattiamo i miliardi di litri di acque reflue e liquami prodotti ogni giorno prima di rilasciarli di nuovo nell'ambiente. Le acque reflue comprendono sostanze come rifiuti umani, alimentari scarti, olii, saponi e prodotti chimici. Nelle case, queste includono l'acqua da lavandini, docce, vasche da bagno, servizi igienici, lavatrici e lavastoviglie.

Pensate, anche la pioggia che corre lungo la strada durante un temporale, ovviamente non è abbastanza pulita. Le sostanze nocive che vengono trascinate via nelle strade, possono danneggiare i nostri fiumi e laghi.

A livello globale, sta di fatto che la stragrande maggioranza di tutte le acque reflue dalle nostre case, città, industrie e l'agricoltura rifluisce alla natura senza essere trattate o riutilizzate, perdendo così il prezioso liquido per bere, per lavarsi, per l'irrigazione e così perdere preziose sostanze nutritive e altri materiali recuperabili.

Il riutilizzo delle acque reflue, per esempio in agricoltura e acquacoltura, protegge i lavoratori, agricoltori e consumatori, promuovendo la sicurezza alimentare, la salute e il benessere.

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"Il 22 marzo di ogni anno si celebra la “World Water Day”, la Giornata mondiale dell'acqua, con lo scopo di sensibilizzare le istituzioni e i cittadini del mondo a prendere misure per affrontare la crisi idrica. Oggi, ci sono oltre 663 milioni di persone che vivono senza un approvvigionamento di acqua potabile vicino a casa e devono trascorrere ore e ore in coda o andare ad approvvigionarsi presso fonti lontane. Non solo, ma spesso sono alle prese con l'impatto che hanno sulla loro salute a causa dell'utilizzo di acqua contaminata.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile, lanciati nel 2015, includono quello di garantire a tutti l'accesso all'acqua potabile entro il 2030, rendendo l'acqua un elemento chiave nella lotta per sradicare la povertà estrema.


Il 22 marzo 1993, come prima Giornata Mondiale dell'Acqua, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha ufficialmente designato 22 marzo come Giornata...

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Comments: 0 | Views: 74Last Post by: Filippo Foti (16/3/2017, 21:25)
 

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view post Posted on 25/11/2014, 23:41 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

I passaggi vitali che i leader mondiali devono adottare per proteggere la Terra. Il Fondo Verde per il clima.


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Ogni anno, le emissioni di carbonio delle automobili, delle fabbriche e delle centrali elettriche continuano a salire inesorabilmente su tutto il pianeta e conseguentemente saliranno i livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Pertanto, la prima e più importante decisione che i leader mondiali devono prendere ai colloqui sul clima di Parigi il prossimo anno, è quello di concordare, attraverso un impegno vincolante, che 2°C è il limite superiore, accettabile del riscaldamento globale sulla Terra. Tutte le altre decisioni prese a Parigi seguiranno in conseguenza di tale accordo.

Negli ultimi due secoli, a partire dalla rivoluzione industriale, la Terra ha dovuto sopportare un riscaldamento senza precedenti e, un riscaldamento di due gradi, entro 30 anni, sarebbe l'aumento equivalente a due secoli. Questo causerebbe la diffusione di deserti, aumento di tempeste e vaste inondazioni che potrebbero uccidere milioni di persone nel mondo.

La maggior parte del biossido di carbonio che è stato aggiunto nell'atmosfera è opera delle industrie delle nazioni sviluppate. I paesi in via di sviluppo, che hanno prodotto relativamente poco anidride carbonica, richiederanno con forza al prossimo COP 20 a Lima (Perù) un impegno chiaro da queste nazioni ricche a fornire un sostegno finanziario per aiutarli ad adattarsi ad un pianeta più caldo e per mitigare contro i peggiori effetti del riscaldamento globale.

I colloqui internazionali, che si terranno a Parigi, nel 2015 hanno acceso un dibattito su come si possa salvare la terra da danni irreparabili. L'obiettivo dei colloqui è quello di limitare il riscaldamento globale di due gradi, e Robin McKie, scrittore e giornalista scientifico a The Guardian, ha consigliato dei passaggi vitali che i leader mondiali devono adottare per proteggere la terra.

Pertanto, quanto per guardare all'interno dell'UE, i paesi devono prendere impegni reali per affrontare il cambiamento climatico, fissare dei limiti al consumo e procedere al monitoraggio delle emissioni. “Questo può sembrare ovvio, sostiene McKie, ma ancora oggi molti paesi non sono attrezzati sufficientemente per monitorare il consumo di energia a livello nazionale in modo realistico e comprendere il dettaglio per l’utilizzo”. Egli suggerisce che una commissione indipendente è l'unico modo per farlo, ovvero un gruppo il cui compito sarebbe quello di monitorare le emissioni delle nazioni per verificare se stanno mantenendo i loro impegni.

Per ...

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Comments: 0 | Views: 56Last Post by: Filippo Foti (25/11/2014, 23:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 28/9/2014, 18:41 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Vale la pena compiere sforzi per realizzare dei comportamenti responsabili per la natura.


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Constantine Alexander


“In Dreams Begin Responsibilities” (Nei sogni cominciano le responsabilità), è stata scritta nel 1914 da William Butler Yeats (1865-1939), poeta e drammaturgo irlandese, premio Nobel per la letteratura 1923. Successivamente è stato adattato con lo stesso titolo nel 1937 da Delmore Schwartz .

Per la sua bellezza, generosità e segreti da scoprire, la natura con le sue risorse abbondanti è stata immortalata per secoli da poeti, musicisti, artisti ed esploratori che l’hanno giustamente stimata, mentre è stata troppo spesso trascurata da altri. Così Constantine Alexander esordisce nel suo blog in un suo post dal titolo: “Universal Principles to Achieve Worthwhile Endeavours”, ovvero, “Vale la pena compiere sforzi per realizzare dei comportamenti responsabili per la natura”.
Constantine Alexander, sia a livello personale che professionale, ha avuto modo di apprezzare e conoscere profondamente molti dei notevoli vantaggi che il nostro mondo naturale conferisce ogni giorno all’umanità. Gli piacerebbe, pertanto, condividere con tutto il mondo alcuni dei modi che possono contribuire alla ripresa ed alla conservazione delle nostre risorse naturali che sostengono ognuno di noi in tutto il mondo, indipendentemente da dove viviamo..

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Alexander è vissuto e lavorato in diversi paesi tra cui Francia, Belgio, Grecia, Polonia, Bielorussia e Stati Uniti , ed una delle sue più belle esperienze è stata una conversione delle risorse, relativamente veloce, e dei comportamenti degli abitanti dell’isola egea di Tilos in Grecia.
Nonostante la lontananza di questa isola che ha come residenti a tempo pieno circa 350 abitanti e più di 25.000 visitatori annuali, i principi che loro hanno adottato sono globalmente applicabili in tanti posti del pianeta.

Alexander, come consulente comunale, si è occupato di migliorare l'economia dell'isola ed invertire la preoccupante tendenza dell’abbandono del loro paese dei giovani in partenza per destinazioni diverse, nella speranza di migliori prospettive di occupazione.

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Clicca l'immagine per fare un tour virtuale dell'isola comandato da te


Non molto tempo fa su questa piccola isola, dota...

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Comments: 0 | Views: 182Last Post by: Filippo Foti (28/9/2014, 18:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 11/9/2014, 23:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

In alto, sopra la Terra, a più di 20 miglia sopra il livello del mare,
uno strato diafano di ozono circonda il nostro pianeta assorbendo i raggi UV energetici dal sole.



Si tratta, in sostanza, la protezione solare per il pianeta Terra. Senza lo strato di ozono, saremmo immersi in radiazioni pericolose su base giornaliera, con effetti collaterali che vanno dalla cataratta al cancro.

Il buco nello strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette e causa una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, compresa diminuzione dei raccolti, e la distruzione di frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina.

Il video è stato messo in rete proprio ieri, val la pena vederlo. Sotto la traduzione del contributo sonoro.
Vi ricordate il buco nello strato di ozono? Quello causato dai refrigeranti utilizzati nei condizionatori d'aria e bombolette aerosol a spruzzo? Già, non è mai veramente andato via. Ogni inverno nel freddo antartico, il buco dell'ozono è ricomparso, consentendo una maggiore quantità di raggi ultravioletti del sole di raggiungere la superficie terrestre. In alcuni anni, come nel 2011, un buco significativo si è aperto anche fino sopra l'Artico. Le concentrazioni di ozono totale mai registrate si sono avute durante il picco del più grande buco dell'ozono, nel 2006. Ma alla fine - dopo anni di riduzione delle emissioni di sostanze che distruggono l'ozono note come clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, i più aggressivi per lo strato di ozono - gli scienziati stanno rilevando segnali di ripresa nella stratosfera.

Uno studio delle Nazioni Unite, pubblicato ieri mercoledì 10 settembre su numerose testate giornalistiche, dimostra che il primo segno di ripresa dopo anni di crescita pericolosa.

Si attribuisce molto merito al divieto imposto nel 1987 con il protocollo di Montreal, seguito da un divieto totale nel 2010, che ha vietato i clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, una volta ampiamente utilizzati, ad esempio, nei frigoriferi, condizionatori d'aria e bombolette spray, e che impediranno, secondo “United Nations Environment Programme” (UNEP), 2 milioni di casi di cancro alla pelle ogni anno entro il 2030. L'accordo avrebbe aiutato anche scongiurare danni alla fauna selvatica, agricoltura, agli occhi ed al sistema immunitario.

Il buco dell'ozono che appare sull'Antartide ha anche smesso di crescere ogni anno, anche se dov...

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Comments: 0 | Views: 53Last Post by: Filippo Foti (11/9/2014, 23:11)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/8/2014, 18:47 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

" Blue Mind” (La mente blu) è un affascinante studio delle connessioni emotive, comportamentali, psicologiche e fisiche che hanno gli esseri umani incantati dall'acqua, in qualsiasi forma essa sia.


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Il dr. Wallace J. Nichols è uno scienziato, strenuo e sfrenato sostenitore dell’elemento più prezioso che abbiamo in natura: l’acqua.

Nichols sostiene: “Blue Mind: The Surprising Science That Shows How Being Near, In , On, Or Under Water Can Make You Happier, Healthier, More Connected, And Better At What You Do” (“Mente Blu: la scienza sorprendente dimostra come stare vicino, sopra, dentro o sotto l’acqua possa renderti più felice, più sano, più connesso e migliore in ciò che fai”). E gioca su questo suo pensiero per farne un libro.

A questo proposito il dr. Wallace ha un alleato in Oliver Sacks, un neurologo, scrittore e chimico britannico, attualmente docente di neurologia alla New York University School of Medicine, che dice:

"Faccio del mio meglio per pensare all’acqua, poco importa se si tratta di un bagno caldo, una piscina, o di un lago. Sono goffo sulla terra, ma in acqua, mi sento grazioso come una focena, ed ho bisogno di fare il bagno ogni giorno".

Nichols tende ad un approccio collaborativo per influenzare imprese, governo, non-profit e il mondo accademico, per ispirare una connessione più profonda con la natura. Nel suo studio, mette in evidenza l'impatto positivo che ha l’acqua non solo nelle nostre vite, ma anche nelle nostre menti.

Questo stato è in forte contrasto con l’ansioso o arrabbiato "Red Mind" e depresso "Gray Mind". Nichols sostiene queste affermazioni attraverso una ricerca multidisciplinare che esplorano neuroplasticità e neurochimica, la felicità e la creatività, e cita studi che dimostrano un impatto positivo dell’acqua sulla nell’uomo e nell'autismo.

L’acqua, un buon conduttore di energia sociale: “Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua…..essa scorre….si ferma, scorre di nuovo. E’ quadrata…è rotonda…è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo di più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei!” (Pensiero attribuito Laozi, considerato il fondatore del Taoismo.

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Nel suo libro Nichols scrive: “i nostri antenati vennero fuori dall’acqua ed evolsero le loro capacità dal nuotare allo strisciare fino al camminare. I feti umani, nelle prime fasi di sviluppo, hanno ancora strutt...

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Comments: 0 | Views: 87Last Post by: Filippo Foti (30/8/2014, 18:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 10/8/2014, 14:12 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Antropocene: I ricercatori, sulla rivista Science, mettono in guardia l'uomo della drammatica scomparsa di specie animali dalle attività umane.


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Video molto interessante ed intuitivo. Commentatelo assieme ai vostri figli. Da un recente documento pubblicato dagli scienziati che sostiene che gli esseri umani stanno causando lla sesta Estinsione di massa della Terra attraverso la defaunizzazione di una nuova era detta Antropocene.


Nel corso della sua storia, la Terra ha subito cinque principali episodi di estinzioni di massa connessi con i cambiamenti climatici e gli eventi naturali che hanno trasformato l'intero pianeta. L'ultimo e forse più noto è avvenuto circa 65 milioni di anni fa, quando un grosso meteorite ha colpito quello che oggi è la penisola dello Yucatan in Messico mettendo in serio pericolo la vita di persone ed animali: sono scomparsi circa il 75% di tutte le specie, tra cui i dinosauri.

Ora, la maggior parte degli scienziati sono convinti che il mondo sta vivendo la sua sesta ondata di estinzione. E questa volta, non sarà necessario un enorme oggetto che cadrà dal cielo o gli effetti catastrofici di un supervulcano: noi stessi, l'umanità, sarà responsabile.
Secondo un vasto gruppo di ricercatori provenienti da università ed istituzioni scientifiche di diversi paesi, tra cui dalla Stanford University e UC Santa Barbara, in un numero speciale della rivista Science, si legge che l'attività umana ha accelerato la distruzione di diverse specie animali nel deserto. Il loro annientamento è per “trasformare” le loro vite in beni di lusso.

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In totale, 322 specie di vertebrati si sono estinte negli ultimi 500 anni. Tra gli invertebrati, il loro numero è sceso di quasi la metà nello stesso periodo di 35 anni in cui la popolazione umana è raddoppiata. Questo è ciò che gli scienziati chiamano la " “Defaunation in the Anthropocene“, un termine usato per definire il momento in cui l’uomo lascia il segno. In sostanza stiamo tagliando le difese della terra più rapidamente di quanto il pianeta può proteggere se stesso e tutte le altre creature che ci vivono.

Anche se le specie di grandi dimensioni e carismatiche come tigri, rinoceronti e orsi panda ricevono più attenzione, gli autori ricordano che anche la scomparsa del più piccolo coleottero può alterare gli ecosistemi da cui gli esseri umani dipendono. Insetti, ragni,...

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Comments: 0 | Views: 81Last Post by: Filippo Foti (10/8/2014, 14:12)
 

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view post Posted on 22/6/2014, 21:51 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Non è che se ne scriva più di tanto sui media della situazione in cui versano le comunità che vivono nel delta del Niger in Nigeria, probabilmente ormai la stampa che conta ha staccato la spina.



Cosa fare su questa sfortunata parte del pianeta che interessa solo ambientalisti ed organizzazioni non governative (ONG) e pochi altri che poco possono fare contro le lobby del petrolio che hanno i mezzi per tacitare sempre tutto.

Ne abbiamo discusso spesso in questo nostro sito, basta digitare “delta del Niger” sul nostro motore di ricerca, per scorrere decine di post dedicati a questo tema.

Torniamo sull’argomento grazie all’input ricevuto dalla lettura di un post della prof.ssa Maria Rita D’orsogna, accennato sul suo profilo di FB, il link del suo blog è dorsogna.blogspot.it. Abbiamo scoperto delle foto che nel post, anche se datato 4 febbraio 2012, insomma un amarcord per tenere vivo questo dramma, ci hanno provocato tanto ma tanto sdegno.

Le nostre considerazioni

L’estrazione di petrolio nel delta del Niger contribuisce in modo significativo alle entrate del governo nigeriano. Eppure, gli abitanti non hanno beneficiato proporzionalmente da queste entrate petrolifere. La regione funziona male rispetto al resto del paese su indicatori sociali come l'educazione, la salute e la qualità ambientale. Inoltre, le fuoriuscite di petrolio dalle condutture deteriorate, l'estrazione illegale ed il sabotaggio hanno contribuito al degrado ambientale, che ha esacerbato la già bassa produttività agricola della regione.

Le fuoriuscite spesso distruggono terreni e corsi d'acqua importanti per il sostentamento delle comunità agricole locali, aggravando un già elevato tasso di disoccupazione tra i giovani ed aumentando il rischio di disordini civili. Nel tentativo di affrontare queste sfide nella regione, sono state attuate molte strategie da parte delle istituzioni locali sollecitate dalla popolazione, per lo sviluppo socio-economico; tuttavia, il conflitto in corso ed il supporto incoerente hanno ostacolato questi sforzi, lasciando molti di questi progetti incompleti o abbandonati.

Le ultime notizie ci riferiscono del territorio Akassa Clan, che si trova nello stato di Bayelsa nel delta del Niger, una delle comunità più colpite da queste sfide. Il territorio è composto da 19 villaggi e 121 piccoli insediamenti diffusi ampiamente in tutte le foreste, le zone umide ed altre zone isolate. La prevalenza di insediamenti sparsi e remoti rende difficile fornire servizi sociali e promuovere lo sviluppo umano sostenibile nella regione.

Tra...

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Comments: 0 | Views: 94Last Post by: Filippo Foti (22/6/2014, 21:51)
 

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view post Posted on 5/6/2014, 18:11 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

La giornata mondiale dell'ambiente è un evento annuale che si propone di essere la più grande e più largamente celebrata giornata globale di azione ambientale.


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L’attività della Giornata Mondiale dell'Ambiente si svolge tutto l'anno ed il 5 giugno di ogni anno raggiunge il suo culmine, coinvolgendo tutti, da tutto il mondo.

La celebrazione della Giornata Mondiale dell'Ambiente è iniziata nel 1972 ed è cresciuta fino a diventare uno dei principali veicoli attraverso cui le Nazioni Unite stimolano la consapevolezza, a livello mondiale, dell'ambiente ed incoraggiano l'attenzione politica.

A causa delle loro piccole dimensioni e dell'isolamento, i “Piccoli Stati insulari in via di sviluppo” – “Small Island Developing States” (SIDS), sono più vulnerabili ai disastri naturali e ambientali, i cambiamenti climatici e l'innalzamento del livello del mare. Tuttavia, queste isole sono anche riuscite a superare i problemi ambientali. Da Palau a Puerto Rico, le storie di resilienza e di innovazione abbondano.

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Da Trinidad & Tobago a Tonga, da Samoa a Suriname, ad arcipelaghi come le Kiribati, le Tuvalu, le Cook, le Marshall e le Maldive, i problemi che questi piccoli paradisi naturali di fronte ai cambiamenti climatici, gestione dei rifiuti, il consumo sostenibile, degrado delle risorse naturali, catastrofi naturali estremi in mezzo alla sovrappopolazione e continua industrializzazione - sono scommesse di cui il mondo si deve fare carico per vincerle!

World Environment Day 2014 secondo il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Mon

Per la Giornata Mondiale dell'Ambiente che ricorre oggi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Mon ha pubblicato questo messaggio:

"World Environment Day 2014 cade durante l'Anno Internazionale dei piccoli Stati insulari, dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza delle particolari esigenze di questa coalizione come parte della discussione globale su come realizzare un futuro sostenibile per tutti i paesi in via di sviluppo.

Le piccole nazioni insulari del mondo, che insieme ospitano più di 63 milioni di persone sono famose come pregiate destinazioni: luoghi di straordinaria bellezza naturale, vibrante cultura e musica apprezzate in tutto il mondo. Mentre le terre di queste piccole nazioni insulari stentano a riflettere la loro importanza...

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Comments: 0 | Views: 62Last Post by: Filippo Foti (5/6/2014, 18:11)
 

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view post Posted on 6/5/2014, 13:57 by: Filippo Foti     +1   -1Reply
"Global Witness”: 2002 - 2013 assassinati 908 ambientalisti nel mondo!

Riconoscere e proteggere i difensori dell’ambiente è un diritto/dovere che Madre Natura non chiede, pur se ne ha grande necessità! I bioindicatori dello stato di salute del pianeta.


Chico Mendes


La “Natura” non si lamenta mai, e come potrebbe farlo, nemmeno gli animali lo fanno anche se soffrono in quanto sensienti, ma l’uomo è certamente molto bravo a farlo. L’uomo, il grande artefice della distruzione della Natura, ha anche il coraggio di lamentarsi, quando sta male, a causa dei maltrattamenti diretti o indiretti alla propria persona.

I sintomi del malessere dell’uomo si manifestano in svariati modi e forme e quando è malato ricorre ai medici e poi ai farmaci. Ma cosa sono i farmaci se non l’aiuto che, grazie ad uomini illuminati, proviene dalla Natura che ancora riesce a dispensare benessere all’uomo?

Ma anche la Natura, che trova la sua espressione nel pianeta, spesso con i cosiddetti “eventi estremi” sempre provocati dall’uomo, ovvero per mezzo delle sue creature, ci fornisce indicazioni sul suo stato di salute. E lo fa con i “bioindicatori” e cioè con flora e fauna che reagiscono in certi modi nei tre ambienti vitali dell’uomo: aria, acque e terreno.


I bioindicatori

Ad esempio le lontre dei fiumi, i licheni sugli alberi ed i coralli negli oceani non sono solo belli da vedere, ma ci forniscono qualcosa di importante per l'ambiente che li circonda.
Il ritorno della lontra presso un fiume può essere un indice che l'acqua è ritornata ad essere più pulita, i licheni sugli alberi rappresentano un indice di inquinamento ambientale estremamente basso e sono visibili soprattutto quando l'aria è limpida e priva di inquinamento, considerando che Il loro metabolismo dipende essenzialmente dalle condizioni atmosferiche e non eliminando le parti intossicate forniscono preziosi elementi di studio.

I coralli che muoiono possono essere un segno del riscaldamento degli oceani. Le raganelle cubane (Osteopilus septentrionalis), si pensa che siano in pericolo di estinzione proprio a causa del cambiamento climatico.

Anche le lumache, sono degli ottimi indicatori biologici. Strisciando sul terreno accumulano nel proprio corpo metalli pesanti e contaminanti chimici, ma sono anche in grado di fornire indicazioni dei danni dell’inquinamento a carico delle loro cellule che vengono rilevat...

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Comments: 0 | Views: 73Last Post by: Filippo Foti (6/5/2014, 13:57)
 

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view post Posted on 23/4/2014, 21:16 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Quest'anno l'Earth Day affronta il tema delle ''Green Cities''.
L’Italia negli ultimi due decenni ha perso qualcosa come il 15 % della terra coltivata.



Ieri 22 aprile 2014 è stata la cosiddetta “Giornata della Terra” e delle città verdi in tutto il pianeta. Mentre “Earth day” ogni anno vede impegnati circa un miliardo di persone, tra istituzioni, ambientalisti, naturalisti e gente comune, è doveroso constatare che in Italia, come in altri paesi del mondo, la “Green Economy”, che rappresenta già una realtà, non è sufficiente per un pianeta la cui popolazione cresce vertiginosamente tanto che la scienza si preoccupa di trovare nuovi spazi abitabili in altri pianeti.

La "Green economy" è fondata su dei principi che vede protagonisti i prodotti realizzati con processi attenti all’ambiente ed alle persone, ma che inevitabilmente sono costosi da sostenere e riservati ad una élite di consumatori in pochi paesi del mondo globalizzato.

La “Green Economy”, già superata dalla “Blue Economy”, creata da Gunter Pauli, imprenditore, filosofo e scrittore belga, deve sostenere sfide ambientali per una popolazione mondiale che, dovendo affrontare i cambiamenti climatici, si sposta in città ritenute più sicure per creare comunità sostenibili.


Quest'anno l'Earth Day affronta il tema delle ''Green Cities'' e l’Italia, che negli ultimi due decenni ha perso qualcosa come il 15 % della terra coltivata, ovvero ha ridotto di oltre due milioni di ettari i beni primari che derivano dalla terra a favore della cementificazione e dell'abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato, deve necessariamente cambiare rotta.

Come sottolinea la Coldiretti sul suo sito istituzionale, “ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio ( 288 ettari) con il risultato che in Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane ed alluvioni che riguardano ben il 9,8 per cento dell’intero territorio nazionale.

Per proteggere il territorio ed i cittadini, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola che ha visto chiudere 1,2 milioni di aziende negli ultimi venti anni.

Se nella classe dirigente è mancata fino ad ora la cultura del valore dell'agroalimentare, della salvaguardia del territorio e del cibo che è una del...

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