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Il pianeta blu
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  1. 24/10 13:15 Filippo Foti: Ciao visitatore ;)

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Filippo Foti
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B_NORM    
view post Posted on 7/4/2017, 16:28 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

L'economia egiziana non può permettersi di avere spiagge o siti di immersione chiusi. Le immersioni in Egitto contribuiscono a rilanciare l'industria turistica del paese.


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Si riporta qui di seguito un post pubblicato nel forum "Profumo di Mare", per far vivere al visitatore dei momenti emozionanti che avvengono nel mare a pochi metri di profondità. Molti segreti del mare rimangono ancora tali, ma ciò che già si conosce deve essere rispettato e protetto per rimandarlo, così come noi lo abbiamo conosciuto, alle future generazioni. E gli squali sono animali importanti nella nostra catena alimentare.

"Il Mar Rosso è famoso soprattutto per le sue barriere coralline che rimangono stabili e sane, in un momento in cui altri sistemi di barriere stanno soffrendo gli effetti del cambiamento climatico e dell'inquinamento marino. In totale, le scogliere del Mar Rosso supportano più di 220 diverse specie di coralli duri e molli. Insieme, questi coralli costituiscono la base di un ecosistema che offre cibo e riparo a più di 1.100 specie di pesci; quasi un quinto dei quali non si trovano in nessun altro luogo sulla Terra.

C’è da dire che l'economia egiziana, molto dipendente dal turismo, ha visto un periodo turbolento negli ultimi tempi, che sarebbe un eufemismo dire che è stato doloroso. Durante il viaggio lungo la costa del Mar Rosso da Hurghada, attraverso Safaga, ed El Quseir, il paesaggio, cosparso di basse colline e il deserto, di tanto in tanto lascia il posto agli sviluppi del turismo con alberghi internazionali sparsi qua e là. Allo stesso modo, molti alberghi logori non sono mai stati completati.

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Il Mar Rosso e i suoi tesori sono meno conosciuti a livello internazionale rispetto a Tutankhamon e alla sfinge, ma il personale, presso i centri di immersione a Sharm El Sheikh, sulla penisola del Sinai, vi dirà che il famoso naufragio de SS Thistlegorm - meta ambita da molti subacquei alla profondità di 31 metri circa, nei pressi della barriera corallina di Sha'ab Alì, nel Golfo di Suez - porta più redditi esteri delle piramidi di Giza.


In questi anni difficili le aziende europee che si basano sul turismo subacqueo, hanno guardato verso destinazioni più lontane, ma il richiamo dei relitti ricchi di storia, coralli spettacolari, sole e acqua cald...

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animali
Comments: 0 | Views: 156Last Post by: Filippo Foti (7/4/2017, 16:28)
 

B_NORM    
view post Posted on 10/8/2014, 14:12 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Antropocene: I ricercatori, sulla rivista Science, mettono in guardia l'uomo della drammatica scomparsa di specie animali dalle attività umane.


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Video molto interessante ed intuitivo. Commentatelo assieme ai vostri figli. Da un recente documento pubblicato dagli scienziati che sostiene che gli esseri umani stanno causando lla sesta Estinsione di massa della Terra attraverso la defaunizzazione di una nuova era detta Antropocene.


Nel corso della sua storia, la Terra ha subito cinque principali episodi di estinzioni di massa connessi con i cambiamenti climatici e gli eventi naturali che hanno trasformato l'intero pianeta. L'ultimo e forse più noto è avvenuto circa 65 milioni di anni fa, quando un grosso meteorite ha colpito quello che oggi è la penisola dello Yucatan in Messico mettendo in serio pericolo la vita di persone ed animali: sono scomparsi circa il 75% di tutte le specie, tra cui i dinosauri.

Ora, la maggior parte degli scienziati sono convinti che il mondo sta vivendo la sua sesta ondata di estinzione. E questa volta, non sarà necessario un enorme oggetto che cadrà dal cielo o gli effetti catastrofici di un supervulcano: noi stessi, l'umanità, sarà responsabile.
Secondo un vasto gruppo di ricercatori provenienti da università ed istituzioni scientifiche di diversi paesi, tra cui dalla Stanford University e UC Santa Barbara, in un numero speciale della rivista Science, si legge che l'attività umana ha accelerato la distruzione di diverse specie animali nel deserto. Il loro annientamento è per “trasformare” le loro vite in beni di lusso.

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In totale, 322 specie di vertebrati si sono estinte negli ultimi 500 anni. Tra gli invertebrati, il loro numero è sceso di quasi la metà nello stesso periodo di 35 anni in cui la popolazione umana è raddoppiata. Questo è ciò che gli scienziati chiamano la " “Defaunation in the Anthropocene“, un termine usato per definire il momento in cui l’uomo lascia il segno. In sostanza stiamo tagliando le difese della terra più rapidamente di quanto il pianeta può proteggere se stesso e tutte le altre creature che ci vivono.

Anche se le specie di grandi dimensioni e carismatiche come tigri, rinoceronti e orsi panda ricevono più attenzione, gli autori ricordano che anche la scomparsa del più piccolo coleottero può alterare gli ecosistemi da cui gli esseri umani dipendono. Insetti, ragni,...

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Comments: 0 | Views: 81Last Post by: Filippo Foti (10/8/2014, 14:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/10/2013, 07:33 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

In Perù uccidere i delfini è illegale, un reato considerato un crimine contro l’ambiente. Ogni anno però da 7.500 a 15.000 delfini muoiono massacrati dalle mani dei pescatori.



I pescatori usano la loro carne e grasso come esca per la cattura di squali.
Taiji in Giappone, Norvegia, Islanda e tanti delfinari, veri lager per i nostri amici delfini, quanto per citare alcuni paesi che praticano questa “pesca” fanno a gara per massacrarli.

Ancora una notizia raccapricciante, dopo quanto già si sente che avviene da tante parti del mondo sulla atroce sorte di queste creature belle ed intelligenti.

La notizie della denuncia questa volta ci giunge dalla Ong (Organizzazione non governativa) peruviana “Mundo Azul” che di questo argomento ne ha fatto uno studio. Mundo Azul sta per “Mondo Blu” e si occupa della salvaguardia degli animali ed è una istituzione che lavora in Perù da più di 10 anni contro il commercio illegale di carne di delfino per consumo umano.

Riportato dall’agenzia di notizie statale Andina, nel paese esistono più di 545 imbarcazioni attrezzate per questo tipo di pesca illegale e che escono in mare come minimo sei volte l’anno, uccidendo in ogni uscita tra i due e i sei delfini.

Hardy Jones


Secondo il direttore di questa organizzazione, Stefan Austermühle, si stima che nella costa peruviana esistono più di 545 vasi artigianali appositamente attrezzate per questa caccia, lasciando almeno 6 volte l'anno e uccide tra 2-6 delfini su ogni uscita.
Gruppi di conservazione marina di tutto il mondo stanno esprimendo shock ed indignazione a seguito di segnalazioni e video che documentano l'uccisione di migliaia di delfini.

"I rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Hong Kong, Canada, Australia, Italia, Messico e persino dal Giappone unitamente ad altri paesi hanno firmato una dichiarazione in cui esprimono la loro condanna del massacro brutalmente crudele e spreco di delfini ", ha detto Hardy Jones, direttore esecutivo di BlueVoice.

"Il Perù potrebbe diventare come e peggio del Giappone come si diffonde la conoscenza di questa pratica incredibilmente crudele e con aggiunta lo spreco di uccidere i delfini per essere utilizzati come esca per gli squali", ha continuato Jones, che ha lavorato in Giappone dal 1979 per porre fine lì all'uccisione dei delfini.

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animali,
mari
Comments: 0 | Views: 233Last Post by: Filippo Foti (25/10/2013, 07:33)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/10/2013, 20:40 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

«De Waal è il nostro maestro sul comportamento degli animali, ma ci fa capire anche quello che gli animali hanno da dire su di noi.» «Scientific American».


Si sa da sempre che il rapporto madre-figlio è determinante per lo sviluppo socio-emotivo negli esseri umani. Il coccolare, il confortare e le attenzioni di una madre sono infatti importanti per una migliore crescita del bambino.

Abbiamo letto con interesse un nuovo studio condotto dal professor Frans de Waal del Centro di Ricerca Nazionale Yerkes Primate della Emory University di Atlanta, in Georgia, e del suo collega, dr Zanna Clay, in un santuario nella Repubblica Democratica del Congo, dove è stato scoperto che il rapporto madre-figlio è cruciale anche tra le scimmie. Infatti le cure materne tra i bonobi è alla base del successo dei loro piccoli.


Il nuovo studio esamina come gli scimpanzé interagiscono tra loro e come si consolano a vicenda come gli esseri umani.

Gli scienziati che studiano gli scimpanzé bonobo in un santuario nella Repubblica Democratica del Congo hanno scoperto che i bonobo tolti alle loro madri e che sono in difficoltà tendono ad essere coccolati e confortati dagli altri, ma che gli scimpanzé orfani mostrano nettamente meno empatia verso gli altri. Insieme con lo scimpanzé comune, i bonobi sono i parenti vivente più vicini degli esseri umani.

Frans de Waal, zoologo ed etologo, è specializzato nello studio dei primati. È nato in Olanda e attualmente insegna psicologia allo Yerkes Regional Primate Research Center della Emory University ad Atlanta, dove conduce le sue ricerche.Tra le sue opere, due saggi tradotti in tutto il mondo: La politica degli scimpanzé (1984), Far la pace tra le scimmie(1990) e Naturalmente buoni (Garzanti, 1997), L'età dell'empatia (2011).




I ricercatori hanno scoperto che i bonobo orfani non solo sono meno propensi a confortare i loro compagni che non sono orfani, ma che hanno anche più difficoltà a gestire le proprie emozioni. Dopo un combattimento, per esempio, gli orfani si sentono "molto turbati" ed urlano per minuti, mentre i bonobi, che sono stati allevati dalle loro madri sono più resistenti, placando il loro sfogo emotivo in pochi secondi.

La capacità dei bonobo di entrare in empatia quando hanno subito un abban...

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antropologia,
natura
Comments: 0 | Views: 419Last Post by: Filippo Foti (23/10/2013, 20:40)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/1/2013, 23:02 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Calamaro gigante filmato a 900 metri di profondità.



Per la prima volta nella storia una telecamera è riuscita a filmare un calamaro gigante fino a 900 metri di profondità nelle acque del Pacifico. La mitica creatura, di color argenteo, è stata ripresa il 10 luglio scorso da un'equipe del Museo scientifico nazionale giapponese in collaborazione con la rete televisiva pubblica giapponese Nhk e quella americana Discovery Channel.

Il calamaro gigante - il cui nome scientifico è Architeuthis - era stato individuato a 630 metri di profondità dagli scienziati all'interno di un sottomarino a circa 15 chilometri a est dell'isola di Chichi, nel Pacifico del nord. Il sommergibile, con tre persone a bordo, lo ha seguito fino a 900 metri prima che l'animale scomparisse negli abissi.


La Nhk ha ora diffuso le immagini del calamaro gigante, il cui solo corpo, senza le braccia e i tentacoli, risulta lungo 3 metri. La lunghezza totale "è stata stimata in otto metri", ha spiegato Tsunemi Kubodera, del Museo scientifico giapponese, aggiungendo che, "i due principali tentacoli risultano amputati", per ragioni ignote agli scienziati.

Source: www.lemonde.fr/planete/article/

Edited by Filippo Foti - 14/1/2013, 17:01

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Comments: 0 | Views: 188Last Post by: Filippo Foti (8/1/2013, 23:02)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/1/2013, 20:08 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Parco Nazionale di Doñana, Patrimonio Mondiale dell'Umanità.



Il Parco Nazionale di Doñana è stato istituito nel 1993 e nominato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1994. Le sue paludi, i corsi d'acqua e le dune di sabbia ospitano piante e animali che non si trovano in nessun'altra parte del mondo.


Il parco si estende su una vasta area (50.720 ettari), tra il litorale di La Rábida (Matalascañas) e l'estuario del Guadalquivir. Queste zone umide, sabbie, dune e paludi costiere sono visitate da più di 300 specie di uccelli e sono la patria di molte specie rare in via di estinzione, tra cui la lince iberica, il cinghiale, l'aquila imperiale e diverse specie di cervi. Alcuni dei luoghi più spettacolari sono le coperte colorate di fenicotteri, le greggi di migliaia di oche che scendono sulle dune di cui hanno bisogno per la loro digestione, e la grande varietà di specie differenti che possono essere viste insieme nelle paludi costiere , tra cui la garza imperiale e tutta una serie di uccelli trampolieri.


La primavera e l'inverno sono i periodi migliori per visitare il parco, quando la maggior parte delle specie di uccelli sono in residenza. In estate quando il parco è al secco, molte specie hanno finito la riproduzione e migrano, anche se le aquile, avvoltoi e altri abitanti ancora abbondano.

Non ci sono città o villaggi nel parco e nonostante molte minacce nel corso dei secoli il paesaggio è rimasto in gran parte immutato. Curiosamente numerosi palazzi posono essere visti nel parco, costruito principalmente da aristocratici nel corso dei secoli, tra cui il Palazzo di Doña Ana Gomez de Mendoza, che si ritirò qui quando la zona era un terreno di caccia grande e che ha dato il suo nome al parco.

Doña Ana Gomez de Mendoza


Le visite al parco sono strettamente limitate e non sono ammessi veicoli privati. La legge spagnola permette ai visitatori di conoscere il luogo a piedi, lungo tutta la costa tra il mare e le imponenti mura di dune di sabbia. È inoltre possibile visitare il parco per mezzo di veicoli autorizzati, che sono stati appositamente adattati per ridurre il rumore ...

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Comments: 0 | Views: 146Last Post by: Filippo Foti (5/1/2013, 20:08)
 

B_NORM    
view post Posted on 26/11/2012, 15:24 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Nuovi progetti SOS sono già partiti, attuati dalle ONG in America, in Africa e in Asia.
Essi si concentreranno su una vasta gamma di gruppi di specie che sono stati valutati dalla Lista Rossa IUCN.



Da sinistra a destra: Monique Barbut, GEF CEO & Chairperson, Robert B. Zoellick, President of World Bank Group, Julia Marton-Lefèvre, Director General of IUCN,
Jean-Christophe Vié, Deputy Head of IUCN’s Species Programme and Manager of SOS, Kirsi Sormunen, Vice President and Head of Sustainability, Nokia.

Save Our Species (SOS) sta ampliando il proprio lavoro con 2,5 milioni di dollari di finanziamento per 25 nuovi progetti.

Delfini, dugonghi, lamantini, gibboni, rinoceronti, tigri e molti altri animali meno conosciuti ma altrettanto minacciati come le tartarughe, coccodrilli del fiume asiatico, volpi volanti, pesci d'acqua dolce e specie vegetali stanno andando a beneficiare di quello che sarà il secondo turno della conservazione delle specie protette nell'ambito dell'iniziativa SOS - una coalizione globale avviata dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), Global Environment Facility (GEF) e la World Bank.

Jean Christophe Vié


"L'ultima donazione di 2,5 milioni di dollari raddoppia il numero dei progetti attivi SOS, ma molto resta ancora da fare nel campo della conservazione delle specie", spiega Jean Christophe Vié, vicedirettore del Programma Globale IUCN delle specie e Direttore SOS. "Ogni anno riceviamo proposte di progetti più di quanto si può eventualmente finanziare ed il processo di selezione è estremamente impegnativo.



Con la disponibilità di fondi provenienti da una più ampia gamma di sponsor e donatori, siamo in grado di essere molto più efficaci per affrontare la crisi della biodiversità. È per questo che stiamo concentrando i nostri sforzi nel promuovere SOS a privati ed aziende, anche con la possibilità di effettuare donazioni online ".

Questo annuncio arriva poche settimane dopo la riunione della Convenzione sulla biodiversità biologica a Hyderabad, dove 193 paesi dal 16...

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animali,
natura
Comments: 0 | Views: 154Last Post by: Filippo Foti (26/11/2012, 15:24)
 

B_NORM    
view post Posted on 14/11/2012, 11:23 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Ricercatori della Michigan State University e dell'Academy of Sciences cinese dicono che i mutamenti climatici minacciano il bambù ed il panda.
Il lavoro meritorio che svolge Jianguo "Jack" Liu.

Ricercatori della Michigan State University e dell'Academy of Sciences cinese dicono che i mutamenti climatici minacciano il bambù ed il panda, il simbolo della pace in Cina, che rischia di restare senza cibo. I cambiamenti climatici stanno minacciando gli ecosistemi globali attraverso il loro impatto sulla sopravvivenza delle singole specie e le loro funzioni ecologiche .


Nonostante l'importanza del ruolo delle piante del sottobosco negli ecosistemi forestali, le valutazioni d'impatto del clima ed il loro ruolo nel sostenere habitat della fauna selvatica sono scarsi in letteratura. Qui si valuta l'impatto del cambiamento climatico sul sottobosco specie di bambù, con l'accento sulla loro funzione ecologica come una risorsa di cibo per i panda giganti in via di estinzione (Ailuropoda melanoleuca). Un insieme di proiezioni di distribuzione di bambù legati con più cambiamenti climatici e gli scenari di dispersione dei bambù indica una sostanziale riduzione degli intervalli di distribuzione delle tre specie dominanti nella regione delle Montagne Qinling della Cina, che rappresenta circa un quarto dei panda del totale dell'habitat rimanente.


Dato che queste tre specie comprendono quasi l'intera dieta della popolazione panda nella regione, la distribuzione proiettata cambiamenti suggeriscono una possibile penuria di cibo per questa popolazione, a meno che le fonti di cibo alternative diventano disponibili. Anche se le proiezioni sono state sviluppate sotto inevitabili ipotesi semplificative e incertezze, indicano le sfide potenziali per la conservazione panda e sottolineano l'importanza di integrare le interazioni interspecifiche in cambiamenti climatici valutazioni d'impatto e la pianificazione della conservazione associato.

Anche se sono una delle specie animali più amati del pianeta, i panda non sono al sicuro dagli effetti devastanti del cambiamento climatico.

Jianguo "Jack" Liu


Jianguo "Jack" Liu, titolare della cattedra "Rachel Carso...

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animali,
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Comments: 0 | Views: 65Last Post by: Filippo Foti (14/11/2012, 11:23)
 

B_NORM    
view post Posted on 12/11/2012, 20:24 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Quante volte si sente dire dai mezzi di informazione che quel tale delinquente “è un animale” “è una bestia” o simili espressioni, totalmente assurde. Gli animali non sono soltanto uno dei nostri
oggetti di svago, ma rappresentano il gruppo stesso a cui apparteniamo. Noi non siamo semplicemente simili agli animali, noi siamo animali.



Gregory Bateson (1904 - 1980) - nato in Inghilterra, figlio di un eminente scienziato, compie studi naturalistici ed antropologici, di logica, cibernetica e psichiatria. Si sposa con la grande antropologa Margaret Mead.
Bateson è stato uno dei più importanti studiosi dell'organizzazione sociale di questo secolo. Opponendosi strenuamente a quegli scienziati che cercavano di "ridurre" ogni cosa alla pura realtà osservabile, si fece carico di reintrodurre il concetto di "Mente" all'interno di equazioni scientifiche scrivendo due famosi libri (Verso un'ecologia della Mente e Mente e Natura).

Dal suo punto di vista la Mente è la parte costituente della "realtà materiale" è di conseguenza non ha senso cercare di scindere la mente dalla realtà. Prima di divenire un esponente della contro cultura degli anni 60, negli anni 20 e 30 si occupò di antropologia, a Bali, Bateson aiutò a fondare la scienza cibernetica facendo un'infinità di altre cose. Molti pensatori lo inquadrano nel movimento anti-psichiatria per aver fornito un modello e una nuova epistemologia (la filosofia della scienza, la disciplina che si occupa dei fondamenti delle diverse discipline scientifiche) per sviluppare una rinnovata comprensione della follia umana, nonché per la scoperta della teoria del doppio legame.

Con i colleghi Warren McCulloch, Gordon Pask, Ross Ashby, Heinz Foerster, Norbert Wiener e altri, Bateson contribuì ad elaborare la scienza cibernetica. Fu l'ispiratore di parecchi modelli e approcci nel campo della psicoterapia, tra i quali quello della MRI interactional school di Weakland, di Jackson, Watzlavick e moltre altre scuole di terapia familiare (tra cui la scuola di Milano di Palazzoli) e influenzò direttamente terapisti come Brad Keeney, Tom Andersen, Lynn Hoffmann e molti altri.


" Il bello e il brutto, il letterale e il metaforico, il sano e il folle, il comico e il serio... perfino l'amore e l'odio, sono tutti temi che oggi la scienza evita. Ma tra pochi anni, quando la spaccatura fra i problemi della mente e i problemi della natura cesserà di essere un fattore determinant...

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Comments: 0 | Views: 41Last Post by: Filippo Foti (12/11/2012, 20:24)
 

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view post Posted on 28/5/2012, 13:53 by: Filippo Foti     +1   -1Reply

Una ennesima denuncia del pianeta terra in crisi arriva dal professor Tim Blackburn,
direttore dell'Istituto di Società Zoologia di Londra (ZSL) del Regno Unito.

Tim Blackburn


Gli ambientalisti sostengono che la terra è un pianeta in crisi con le popolazioni della fauna selvatica in calo di oltre il 30% negli ultimi quattro decenni. Un nuovo rapporto ha esaminato lo stato attuale di più di 9.000 popolazioni di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci. Viene anche fornita una statistica di consumo eccessivo delle risorse naturali, con gravi conseguenze per la salute umana, la ricchezza ed il benessere.


Le creature d'acqua dolce nei tropici hanno visto i peggiori cali, di circa il 70%, mentre le specie tropicali nel loro complesso hanno visto le popolazioni in caduta del 60% dal 1970. In Asia, gli esemplari della tigre sono diminuiti del 70% in soli 30 anni.
E la ricerca della domanda di acqua nel pianeta ha rivelato che 2,7 miliardi di persone vivono in aree che soffrono di gravi carenze d'acqua per almeno un mese dell'anno.

Lo sfruttamento delle risorse come l'acqua, le foreste e la pesca e l'emissioni di gas serra nell'atmosfera avvengono ad un tasso molto più alto di quanto possano essere reintegrati.


L '"impronta ecologica" delle attività umane è stata del 50% superiore alla capacità della superficie terrestre e oceani nel 2008, l'anno più recente per il quale sono disponibili dati, con persone che vivono come se avessimo un pianeta e mezzo per sostenerci.


L'aumento della popolazione e dei consumi significa che entro il 2030, come abbiamo detto in altre occasioni, due pianeti non saranno sufficienti a soddisfare la domanda umana, minacciando le risorse tra cui cibo, acqua dolce e un clima stabile che la gente ha bisogno per sopravvivere.

...

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