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Il pianeta blu

Filippo Foti
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Antropocentrismo e biocentrismo due aspetti del vivere nel pianeta blu.

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view post Posted on 12/3/2012, 23:10     +1   -1
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Amiamo e rispettiamo Madre Natura
Pocchio1

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L'uomo appartenente soprattutto alla moderna cultura occidentale, si pone in genere sempre ad di sopra di tutti gli altri esseri viventi. Una visione ideologica che gli studiosi di antropocentrismo chiamano "delirio di grandezza".



L'uomo pone in essere misure di salvaguardia per proteggere alcune specie animali non solo per evitarne l'estinzione, ma anche e soprattutto per esercitare il suo controllo ed il suo dominio.
Molti critici dell'antropocentrismo sostengono che la tecnologia pone al di sopra tutte le altre forme di vita. La rivoluzione industriale è un ottimo esempio. Gli esseri umani hanno sentito la necessità di industrializzare e modernizzare per migliorare la loro vita, ma a discapito dell'ambiente.


Ci capita spesso di sentire o leggere dei "diritti umani": gran parte dei discorsi che si fanno su questo tema presuppongono che i diritti umani siano la cosa più alta o più importante del mondo e debbano venire prima di tutto anche al di sopra dei diritti degli animali.
Oggi, tutti aspirano a vivere come fa una minoranza ricca del mondo. Ciò richiede l'industrializzazione in tutto il pianeta - a seguito della quale l'impronta ecologica umana sulla terra sarà più profonda di quanto non lo sia mai stata. Se le condizioni di vita dei paesi ricchi possono essere replicate in tutto il mondo, è solo facendo ulteriori incursioni di grandi dimensioni nel patrimonio planetario della ricchezza biologica che si può tentare di rimediare.


Ma mentre i numeri della popolazione umana sono in calo in alcune parti del mondo, in altri stanno esplodendo. La popolazione degli Stati del Golfo raddoppierà in circa 20 anni con la probabilità di esaurire le risorse naturali. Ancora una volta, nonostante la Cina stia attuando l'ammirevole politica del figlio unico, la sua popolazione continuerà a crescere per gran parte di questo secolo. Globalmente, la popolazione umana continuerà a lievitare per almeno un secolo - anche se la fertilità in tutto il mondo diminuisce per stili di vita sbagliati. Nel 1940, c'erano circa due miliardi di esseri umani sul pianeta. Oggi, ci sono oltre sei miliardi. Ed anche su proiezioni meno pessimistiche, ci saranno quasi otto miliardi di esseri umani entro il 2050.
Otto miliardi di persone non possono essere mantenuti da madre natura senza che questa diventi sempre più spoglia e renda desolante la terra.


Le foreste pluviali sono gli ultimi grandi serbatoi di biodiversità, ma dovranno essere liquidate a favore dell'insediamento umano e per la produzione alimentare. Ciò che resta della natura selvaggia in tutto il mondo sarà un deserto. E' una prospettiva abbastanza tetra, ma quel che è peggio è che si tratta di un percorso da cui è difficile tornare indietro. Se una popolazione umana di queste dimensioni deve essere mantenuta in vita, deve sfruttare le risorse in diminuzione del pianeta sempre più intensamente. In effetti, gli esseri umani trasformeranno il pianeta in un prolungamento di se stessi. Quando poi guarderanno il mondo, non troveranno niente, ma proprio niente oltre i loro detriti.
Per i cristiani, gli esseri umani sono unici tra gli animali, perché solo essi sono creati ad immagine di Dio. Ne consegue che l'umanità può comportarsi come "signore" della creazione, trattando gli altri animali come strumenti, strumenti semplici per il raggiungimento dei loro scopi.


Un mondo sovrappopolato, si diceva, spogliato di gran parte della sua biodiversità sarà estremamente fragile e molto più vulnerabile a grandi incidenti destabilizzanti rispetto alla biosfera che abbiamo ereditato.Tale mondo sarà dunque sempre più fragile per durare a lungo.
L'alternativa è normalmente una forma di ecologia profonda o una nuova forma di etica ambientale che ponga estrema importanza per l'ambiente, gli ecosistemi e gli animali e per allontanarsi dal pensiero antropocentrico.
Antropocentrismo e biocentrismo sono due termini basilari per capire diversi aspetti di concepire la vita di oggi, per capire quella di ieri e quella che potrà avvenire.

Il biocentrismo è stato alla base dell’ecosofia di Arne Naess (27 gennaio 1912-12 gennaio 2009) e dell’ecologia profonda.

Arne Naess


In questo campo però esistono diverse correnti di pensiero e, secondo Murray Bookchin, l'antropocentrismo rispetto al biocentrismo, è solo una falsa dicotomia. "Non abbiamo bisogno di "biocentrismo", "antropocentrismo",' o di un "centrismo", né di qualsiasi altra ideologia che distolga l'attenzione dalle fonti sociali della crisi ecologica".
Non dovremmo mai perdere di vista il fatto che il progetto di liberazione umana è ora diventato un progetto ecologico, così come, al contrario, il progetto di difendere la Terra è diventato anche un progetto sociale.

Edited by Filippo Foti - 23/3/2012, 10:22

Tags:
antropocentrismo,
biocentrismo
 
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2 replies since 12/3/2012, 23:10
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guidallacasa
view post Posted on 20/3/2012, 14:01     +1   -1




Noi siamo Natura, cioè parte di questo Organismo come cellule. Perciò la distruzione dell'Organismo non potrà continuare ancora a lungo, si interromperà molto presto, probabilmente in modo traumatico.
 
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gpicchetti
view post Posted on 24/3/2012, 09:57     +1   -1




Il problema è che attualmente l'uomo "moderno" appartenente alla cultura occidentale, ma non solo, sta sposando sempre più una visione ideologica che è diversa da tutte quelle già considerate. Che non è l' Antropocentrismo, nè il Biocentrismo, e neppure l'Ecocentrismo, ma l' "EGOCENTRISMO" (attenzione, con una "G" al posto della "C"...),. Una forma ideologica niente affatto nuova, ma che, se prima era caratteristica individuale che veniva solitamente celata e rifiutata per principio dalle religioni universali, sta ora emergendo e diffondensosi a velocità ultrasonica nell'umanità, portando alla perdita di principi e valori fondamentali di quelle stesse religioni...
 
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